Avete mai affrontato un trasloco? Ebbene: cosa vi è rimasto impresso di tale avventura? La fatica? Il caos? Il disagio?
IL RUOLO DEI RICORDI
Si, in effetti tutto questo accompagna l’esperienza del trasloco (di casa o dell’ufficio). Ma se ci pensate bene c’è un altro sentimento ancora più forte che emerge quando si fa un trasloco: la consapevolezza! Già, la consapevolezza di quante cose abbiamo accumulato nell’arco della nostra vita e di quante di esse siano del tutto inutili, superflue. Mai come in un trasloco si vede quanto siamo portati all’accumulo ossessivo di oggetti che forse un giorno ci potrebbero servire, che ci dispiace buttare via, che ci legano a dei ricordi. Le ragioni per cui accumuliamo sono tante, ma alla fine il risultato è sempre lo stesso: appesantirci.
DAGLI OGGETTI ALLE EMOZIONI
Se molti sono accumulatori di oggetti, al punto da non riuscire a separarsene e a portarseli dietro (inutilmente) come la coperta di Linus (per un senso di protezione), molti di costoro sono anche accumulatori di emozioni, di ricordi e di idee. Allo stesso modo in cui non si riesce a separarsi dagli oggetti, non riusciamo a separarci neppure dai ricordi, dalle idee che occupano la nostra mente, dalle abitudini che dettano i ritmi dei nostri comportamenti, dalle persone a cui spesso ci aggrappiamo.
Vi ricordate il bellissimo film “Tra le nuvole” dove un magnifico George Clooney interpreta il ruolo del tagliatore di teste?
Ecco, quel suo discorso sullo zaino che ci portiamo dietro pieno di legami, ricordi, convinzioni, oggetti, paure è esattamente lo zaino che tutti indossiamo al mattino al risveglio e con cui ci muoviamo durante la giornata. Più accumuliamo, più ci appesantiamo. Più ci leghiamo alle cose e più ci sentiamo fragili e insicuri.
IL NOSTRO CAMMINO
Per chi ha fatto il Cammino di Santiago di Compostela, sa che la tradizione vuole che si parta con uno zaino pieno di pietre e che cammin facendo si lascino lungo il percorso, come simbolo che stiamo lasciando in questo cammino spirituale ciò che nella nostra vita ci appesantisce, fino ad arrivare alla meta leggeri, rigenerati.
In questo periodo estivo in cui tutto rallenta abbiamo il tempo per fermarci un attimo: fate allora un po’ di silenzio e dedicatevi all’introspezione. Non cercate di sostituire il rumore del lavoro con un altro rumore per distrarvi stordendovi. Nutrite la consapevolezza, l’autoconsapevolezza verso una mente mindful.
Abbiamo l’occasione per cominciare ad alleggerire la vita e vivere senza attaccarci, accumulare, trattenere, ma al contrario lasciare andare, abbracciare e far fluire. Tutto apparirà più leggero e più naturale, come in realtà dovrebbe sempre essere.
Approfondiremo questi temi nei nostri due seminari di una giornata che da settembre si svolgeranno in modalità webinar live: ZERO PAURE e ZERO LIMITI. Per saperne di più vai su https://myp.srl/formazione e scopri il programma.
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