La psico-geografia indica il valore comunicativo assunto dalla posizione delle parti. Non a caso, per esempio, con il passaggio dal processo penale inquisitorio a quello accusatorio di stampo anglosassone, la posizione del PM è stata spostata dal lato del giudice (dove si trovava inizialmente), ad essere di fronte al giudice, sulla stessa linea della difesa, a manifestare equidistanza delle parti dal giudice e parità di posizione reciproca. Nella mediazione, per esempio, il mediatore siede in posizione frontale rispetto alle parti in lite, ad indicare anche qui terzietà ed equidistanza. Pensate se, invece, sedesse accanto all’una o all’altra cosa verrebbe percepito.
Anche nelle riunioni in Studio la psicogeografia è molto importante. Sedere ad un tavolo accanto al nostro interlocutore, di fronte o ad angolo (a capotavola, per esempio) avrà un valore decisamente diverso. È come se inserissimo il contenuto di quanto diremo in un frame (cornice, filtro) diverso in un caso e nell’altro.
Ricordiamo allora che in riunione è meglio:
- sedere di fronte all’interlocutore, se si vuole trasmettere formalità, distanza di posizioni, interessi contrapposti;
- sedere ad angolo (a capotavola), se si vuole trasmettere autorità, posizione di controllo, formalità ma non eccessiva, possibilità di accordo;
- sedere accanto, se si vuole trasmettere condivisione di vedute, interessi, posizioni, amicizia, vicinanza, informalità.
Nella formazione, invece, è utile ricordare che la disposizione della sala dovrà essere:
- su file, se la formazione è frontale (senza interazione tra i partecipanti) o si vogliono trasmettere solo informazioni;
- a semicerchio o ferro di cavallo, se la formazione prevede un certo grado di interazione tra i partecipanti;
- a cerchio, se si vuole fare brainstorming.
Queste tematiche verranno affrontate nel corso del Mini Master Innovation Studio.
Vi aspetto in aula!