|

Come possono i liberi professionisti utilizzare efficacemente i social network – Videoblog

|
Condividi

Indice dei contenuti

I professionisti dell’area legale e non solo (avvocati, commercialisti, consulenti del lavoro, notai, architetti, ingegneri) negli ultimi tempi hanno decisamente scoperto, o rivalutato, l’utilizzo dei social media  e dei social network in particolare.

Si vedono così nascere ogni giorno nuovi account su Linkedin, Twitter, Facebook, Google+ e vengono aperti nuovi canali Youtube.

Alcuni di essi affidano ad esperti la presenza e la gestione dei loro profili, e relativi contenuti, mentre altri prediligono il fa da te. Alcuni hanno già colto il valore aggiunto che un uso opportuno e mirato di questi strumenti social può portare alla propria attività professionale, altri sono ancora nella fase sperimentale, combattuti tra scetticismo e poca conoscenza.

Vediamo dunque di fissare alcune regole base per poter partire col piede giusto e raccogliere dopo un po’ di tempo i meritati risultati di un lavoro che, con pazienza, bisogna impostare sui social.

Per chi ha interesse ad approfondire l’argomento, ricordo che può scaricare gratuitamente dal mio sito l’ebook GUIDA ALL’USO DEI SOCIAL MEDIA PER LIBERI PROFESSIONISTI.

QUALI SOCIAL MEDIA UTILIZZARE

Innanzitutto quali sono i social media che per un libero professionista possono essere davvero interessanti ai fini professionali:

  • Linkedin
  • Twitter
  • Facebook
  • Google+
  • Youtube

Per i professionisti che lavorano molto con le immagini, e quindi hanno un portfolio di lavori da far vedere – ad esempio, gli architetti, gli ingegneri, gli arredatori, i fotografi, e chiunque lavora nel mondo del design – andrebbero aggiunti anche:

  • Pinterest
  • Flickr

COME UTILIZZARLI

  • Regola n. 1

Innanzitutto, per i social network che presentano due possibili utilizzi, privato e professionale, andrebbero aperto sicuramente il profilo professionale (chiamato “pagina”, sia su Facebook che su Google+), ed eventualmente quello privato (c.d. “diario”) facendo attenzione a non mischiare mai i contenuti.

  • Regola n. 2

Nei profili professionali vanno sempre e solo inseriti contenuti di qualità, da noi prodotti (non copiati da altre parti, compresi altri nostri profili), che presentino un valore aggiunto per il pubblico dei lettori, che siano, in altre parole, utili.

  •  Regola n. 3

Inserite contenuti nei vostri account social con un certa cadenza e date così regolarmente nutrimento al vostro account e materiale da leggere ai nostri lettori (followers e, se è aperto a tutti il materiale, a tutti).

  • Regola n. 4

Siate mirati nei contenuti professionali, cioè scegliete uno/due/tre materie/argomenti di cui siete esperti e parlate costantemente di quelli, in modo che i vostri lettori possano nel tempo associare a voi determinate competenze e, la prima volta che avranno necessità, vi contatteranno per una consulenza. Non siate, in altri termini, generalisti; sul web il generalista resta anonimo.

  • Regola n. 5

Accompagnate i contenuti di articoli e altro con immagini e più in generale elementi visivi che facilitino la comprensione e aumentino le probabilità di apertura degli stessi dai lettori. E’ dimostrato che le immagini sul web sono ben più appealing dei testi.

  • Regola n. 6

Siate autentici, diretti, semplici nel comunicare e sforzatevi di utilizzare terminologia familiare, comprensibile, ai vostri lettori. Sul web non dovete fare sfoggio di cultura, ma risultare interessanti, utili, chiari e competenti.

  • Regole n. 7

Create una pagina del sito di Studio dove pubblicherete i contenuti che poi andrete, tramite il link dell’articolo, a postare sui vostri account social. Queste saranno le landing page dove “atterreranno” i lettori dei vostri articoli che vi conoscono sui social e che arrivano nel vostro mondo rappresentato dal sito professionale.

Chi si sente scettico sul fatto che davvero un cliente possa scegliere in futuro il proprio consulente e professionista tramite il web è ancora convinto che ciò non avverrà? Chiedetevi se lo scetticismo manifesta più una avversione e una paura sul nuovo, su ciò che non si conosce ancora, oppure ci sono  elementi di fatto che supportano tale idea.

Vi lascio con questo video che spiega quali e come utilizzare i social a fini professionali:

Approfondiremo questi temi nel Mini Master Innovation Studio.

Buon lavoro intanto!

Bye bye

Mario Alberto Catarozzo

Formatore, Business Coach professionista e Consulente, è specializzato nell’affiancare professionisti, manager e imprenditori nei progetti di sviluppo e riorganizzazione.
È fondatore e CEO di MYPlace Communications, società dedicata al marketing e comunicazione nel business. Nella sua carriera professionale è stato dapprima professionista, poi manager e infine imprenditore. Per questa ragione conosce molto bene le dinamiche aziendali e del mondo del business. Si è formato presso le migliori scuole di coaching internazionali conseguendo le maggiori qualifiche del settore.
Collabora con Enti, Istituzioni e Associazioni professionali e di categoria e lavora con aziende italiane e internazionali di ogni dimensione, dalle pmi alle multinazionali.
È autore di numerosi volumi dedicati agli strumenti manageriali e di crescita personale e professionale. È direttore della collana Studi Professionali di Alpha Test Editore e autore de “Il Futuro delle professioni in Italia” edito da Teleconsul editore.
Professional Certified Coach (PCC), presso la International Coach Federation (ICF).
Per sapere di più sulle attività di formazione, coaching, consulenza e marketing visita i siti:

.
Per info e contatti: coach@mariocatarozzo.it.