Condividi

Tempo e stress nella professione: il valore di un giorno al mese

Indice dei contenuti

Certo, un giorno al mese non cambia la vita, ma può essere il primo passo per migliorare (al contrario di ciò che si possa pensare) la propria efficacia in ufficio e prendersi allo stesso tempo un po’ di cura di sé. Proviamo a pensare quanto tempo ciascuno di noi dedica a se stesso e basta. Intendo, solo a se stesso, in una sacrosanta e rigenerante solitudine, senza pensare al lavoro, alla famiglia, agli impegni? Passiamo giornate intere insieme agli altri, dove siamo il più delle volte comparse che devono reggere una parte, indossare i panni e recitare un copione che nella migliore delle ipotesi ci siamo scelti nei contenuti ma non nei ritmi.

Sarebbe bello così, una volta al mese, poter passare una giornata intera insieme a noi stessi e basta, per ridare spazio e profondità al senso di ciò che stiamo facendo. Diceva Nietzsche che “la felicità non è fare tutto ciò che si vuole, ma volere tutto ciò che si fa”.

Molti ritengono che è impossibile nella propria attività prendersi un giorno (non di sabato o domenica) interamente dedicato a sé: sento dire che sarebbe bello, ma non praticabile in concreto per il tipo di attività, per l’organizzazione familiare, per la tipologia di clienti dello Studio e così via. Altri, invece, amanti del tutto o niente, di fronte a questa possibilità storcono il naso dicendo che non serve a nulla un giorno al mese. Ma sarà così?! Ogni cambiamento inizia con un primo passo e questo lo è. Non esiste nulla in concreto che ce lo impedisca, se non noi stessi. Siamo noi stessi che ci poniamo questi paletti, che non ci concediamo una valvola di sfogo ogni tanto e pensiamo che il tempo sia una scatola fatta per essere riempita. Non bisognerebbe dimenticare che la qualità di vita dev’essere il modo in cui conduciamo il nostro viaggio e non la meta del nostro viaggio che, così facendo, probabilmente non arriverà mai.

Alcuni professionisti al solo pensiero di concedersi (tradotto, “perdere”) un giorno di lavoro provano sensi di colpa o un senso di irresponsabilità. Programmare una giornata fuori dagli schemi, non produttiva (nel senso stretto del termine), non aderente a quanto siamo abituati a fare quotidianamente, è invece salutare, non foss’altro per la rottura di schema che attua; cominciamo così ad allenare la capacità di fare cose nuove, di vedere da altre prospettive e di distanziarci dalla quotidianità in modo da permettere alla nostra mente di ridurre la pressione a cui (come una pentola a pressione, appunto) è costantemente sottoposta.

Insomma, scendere da quell’ottovolante o giostra, come amano ripetere avvocati e commercialisti nei percorsi di coaching che conduciamo insieme, riferendosi alle loro giornate frenetiche, è un vero problema per molti. Eppure non c’è nessun giostraio con in mano l’interruttore che possa decidere la durata, l’inizio e la fine di questa giostra. Quel giostraio a cui attribuiamo tante malefatte e a cui indirizziamo accidenti ad ogni pie’ sospinto, in realtà, siamo noi stessi.  Buffo, vero? Invece di essere il nostro miglior alleato, a volte ci ritroviamo ad agire come il nostro peggior carceriere.

Il viaggio della giornata si riduce spesso nell’arrivare “vivi” a fine giornata, già questo – come molti professionisti mi ripetono – è un buon risultato con i tempi che corrono.

Ma torniamo al progetto di un po’ di tempo tutto per noi. Prendete l’agenda e andate sul mese che avete davanti (il mese successivo a quello in corso). Ebbene, a colpo d’occhio potete già vedere quali sono i giorni liberi da impegni, quelli cioè che non avete ancora riempito di incombenze, incontri, attività. Non considerate i week end, ma solo i giorni della settimana lavorativi. Immaginate quale di questi giorni vi piacerebbe tenere libero, tutto per voi. Segnate in corrispondenza di quel giorno “Per me”. Quello è il giorno del mese dedicato a voi: palestra, sauna e massaggio; shopping; passeggiata al mare; ore in libreria; sdraiati sul divano ad ascoltare musica…ciascuno troverà ciò che piace e che considera solitamente un “lusso”, ai limiti della perdita di tempo (perché apparentemente non  produttivo secondo la solita logica quantitativa): ecco proprio quello dovrà riempire la vostra giornata di relax. E basta. Siate categorici sul fatto che nessun evento potrà essere più importante, che l’appuntamento con voi stessi è fondamentale e improcrastinabile. Resistete alla tentazione che si presenterà più volte di sostituire l’impegno preso con voi stessi con un altro sopravvenuto con un cliente e che ritenete importante. Una volta spostato, quel giorno per voi, non lo recupererete più. Voi siete il vostro miglior cliente!

All’inizio crea un po’ di disorientamento. “Ma come, con tutti gli impegni che ho, vado a sprecare così un giorno?”. Mille di questi pensieri vi si affolleranno nella mente. Avete con voi l’antidoto a tali pensieri: rispondetevi che non è tempo perso! Anzi, è il modo migliore per scaricare le tensioni e ricaricare le batterie. È il momento di relax vero, utile a prendere le distanze dalla quotidianità, a fare il punto della situazione, a lasciare libera la mente di fare le proprie considerazioni, di avere pensieri sparsi. È il momento migliore per generare nuove idee, per sistemare quelle che da tempo aleggiano nella vostra mente, ma a cui non avete mai tempo da dedicare.

Quella giornata cosa faremo dunque? Tutto ciò che davvero ci piace, abbiamo detto. Anche cose molto semplici. Niente impegni o commissioni. Non va riempita quella giornata, va gustata.

Buona giornata, dunque.

Mario Alberto Catarozzo - Founder Partner & CEO MYPlace Communications

Mario Alberto Catarozzo

Formatore, Business Coach professionista e Consulente, è specializzato nell’affiancare professionisti, manager e imprenditori nei progetti di sviluppo e riorganizzazione.
È fondatore e CEO di MYPlace Communications, società dedicata al marketing e comunicazione nel business. Nella sua carriera professionale è stato dapprima professionista, poi manager e infine imprenditore. Per questa ragione conosce molto bene le dinamiche aziendali e del mondo del business. Si è formato presso le migliori scuole di coaching internazionali conseguendo le maggiori qualifiche del settore.
Collabora con Enti, Istituzioni e Associazioni professionali e di categoria e lavora con aziende italiane e internazionali di ogni dimensione, dalle pmi alle multinazionali.
È autore di numerosi volumi dedicati agli strumenti manageriali e di crescita personale e professionale. È direttore della collana Studi Professionali di Alpha Test Editore e autore de “Il Futuro delle professioni in Italia” edito da Teleconsul editore.
Professional Certified Coach (PCC), presso la International Coach Federation (ICF).
Per sapere di più sulle attività di formazione, coaching, consulenza e marketing visita i siti:

.
Per info e contatti: coach@mariocatarozzo.it.