Ogni professione ha il suo palco d’oro, la situazione che tutti vorrebbero prima o poi trovarsi a vivere. Per un formatore questo palco è rappresentato dal TED, lo scenario mondiale dove sono chiamati ad esporre le proprie idee e scoperte speaker di tutte le aree dello scibile umano: dalla medicina alla politica, dal marketing alla filosofia, dalla scienza alla tecnologia. Essere chiamati a parlare al TED è davvero un onore. Anche per chi fa della formazione un mestiere ed è abituato a parlare davanti a grandi platee, parlare al TED è un’emozione forte. Il TED è una sorta di Oscar per uno speaker. Questo è quanto ho vissuto il 22 febbraio sul palco del TEDxModena, svoltosi nel 2018 a Carpi, dove ho portato il tema del valore del Capitale Umano e della sua bellezza proprio nell’epoca dei robot e dell’intelligenza artificiale.
Il TED è un’organizzazione no profit che ha come scopo diffondere idee di valore che possono cambiare il mondo. Il marchio, con sede a New York, ha visto la luce nel 1993 e si è presto diffuso in tutto il mondo. I migliori pensatori e innovatori sono chiamati a parlare su questo palco rigorosamente gratuitamente con un format prestabilito per un massimo di 18 minuti di intervento. La conferenza annuale si svolge in California e il TED Global ogni anno ad Oxford. Nomi come Bill Gates, Bill Clinton, Richard Branson, Al Gore e moltissimi altri hanno calcato questa scena. TEDx è la versione locale del TED mondiale, che permette sotto l’autorizzazione della casa madre di organizzare eventi TED localmente nel mondo rispettandone lo spirito e le rigide regole qualitative e di valore.
Il tema del TEDxModena del 22 febbraio 2018 è stato l’essere umano come principale risorsa di qualsiasi realtà economica e la possibilità di costruire un’economia sostenibile incentrata sul capitale umano e culturale. Il mio talk ha riguardato Il valore del capitale umano nelle organizzazioni: emozioni, intuito, creatività.
Penso che in futuro il Capitale Umano sarà rivalutato e questo proprio per la diffusione dei robot e dell’intelligenza artificiale. Ma cosa intendiamo per Capitale Umano? Non solo l’insieme delle competenze, conoscenze e abilità dell’individuo, ma anche l’insieme delle competenze emotive e relazionali.
I robot possono curare, ma non prendersi cura. I robot non possono avere passione, grinta, determinazione, desideri, ambizioni. I robot non possono immaginare, sognare, fantasticare. non possono fare team, creare clima, condividere emozioni. No possono avere la creatività che parte dai sogni, non possono avere l’intuizione che parte dall’introspezione.
Tutto questo è appannaggio dell’essere umano e solo dell’essere umano. Ai robot lasciamo le performance, la velocità, l’instancabilità, la replicabilità, la perfezione.
Per questo sono ottimista sul futuro, perché in un mondo che vedrà sempre più virtualità, digitalità, velocità, ci sarà bisogno di umanità, calore e relazione; ci sarà bisogno nelle organizzazioni del Capitale Umano.