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Studio professionale: organizzazioni che richiedono il giusto approccio

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Se nell’ultimo articolo abbiamo visto i due passaggi fondamentali per costruire un team solido e performante (la scelta dei migliori e il supporto costante alla loro crescita), ora vediamo come questo supporto possa in concreto realizzarsi.

Come supportare i propri collaboratori

Innanzitutto l’approccio mentale corretto:
1. ho scelto i migliori e ora hanno bisogno di me per crescere;
2. non esistono cose facili, ma cose che sappiamo fare e cose che non sappiamo ancora fare;
3. per supportare la crescita dei collaboratori è necessario:
– saper ascoltare le loro difficoltà e dubbi;
– saper partire da dove sono loro e non da dove sono io;
– non giudicare, ma prendere le richieste come reali esigenze, focalizzare i feedback verso obiettivi futuri e non cause del passato;
– saper cogliere i miglioramenti e rinforzarli con feedback di rinforza.
Se il titolare saprà attuare in concreto queste modalità operative, avrà garantito alla propria squadra tutto il supporto tecnico ed emotivo necessario e andrà a costruire un’organizzazione solida.

Piramidi organizzative capovolte

Spesso tuttavia tale approccio non viene seguito e si verifica esattamente il contrario:
– poco tempo da dedicare, presi da mille incombenze;
– poca pazienza verso le incapacità;
– bassa soglia di tolleranza verso i tentativi fallimentari;
– scarsa capacità di ascolto;
– ridotte capacità di trasmissione del proprio sapere;
– continui confronti tra se stessi (come eravamo e come abbiamo fatto a suo tempo) e i collaboratori;
– limitato coinvolgimento nella vision di Studio;
– tendenza a pretendere che siano loro a venire da noi (in termini di salto di competenze) e non il contrario.
Questo approccio non è strategico, infatti avere team poco affiatati, poco performanti non giova né a loro stessi, né allo Studio e tantomeno al titolare, in quanto la piramide organizzativa di Studio in queste condizioni si capovolge gravando interamente sul titolare, che dovrà porre rimedio a molte inefficienze.
Quindi queste tappe non solo sono opportune da un punto di vista di crescita delle persone che compongono la squadra, ma sono strategiche, necessarie. Non solo, infatti, il team di studio lavorerà bene in tale modo, producendo risultati, ma il clima ne gioverà, a beneficio dello stress di tutti, titolare compreso.
Buon lavoro dunque.
Bye bye

Mario Alberto Catarozzo

Formatore, Business Coach professionista e Consulente, è specializzato nell’affiancare professionisti, manager e imprenditori nei progetti di sviluppo e riorganizzazione.
È fondatore e CEO di MYPlace Communications, società dedicata al marketing e comunicazione nel business. Nella sua carriera professionale è stato dapprima professionista, poi manager e infine imprenditore. Per questa ragione conosce molto bene le dinamiche aziendali e del mondo del business. Si è formato presso le migliori scuole di coaching internazionali conseguendo le maggiori qualifiche del settore.
Collabora con Enti, Istituzioni e Associazioni professionali e di categoria e lavora con aziende italiane e internazionali di ogni dimensione, dalle pmi alle multinazionali.
È autore di numerosi volumi dedicati agli strumenti manageriali e di crescita personale e professionale. È direttore della collana Studi Professionali di Alpha Test Editore e autore de “Il Futuro delle professioni in Italia” edito da Teleconsul editore.
Professional Certified Coach (PCC), presso la International Coach Federation (ICF).
Per sapere di più sulle attività di formazione, coaching, consulenza e marketing visita i siti:

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Per info e contatti: coach@mariocatarozzo.it.