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Studi professionali e SEO: azioni mirate per migliorare la visibilità. Che fare?

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Indice dei contenuti

Come abbiamo avuto modo di affrontare nella puntata precedente di questo blog, la visibilità è sicuramente oggi un importante fattore. Essere facilmente trovati da chi effettua ricerche sui principali motori è essenziale, ma non basta.

Il Bounce rate

È necessario dunque che il sito dello Studio professionale offra anche contenuti interessanti per gli utenti e sia facilmente navigabile. Le conseguenze, altrimenti, possono concretizzarsi nell’alto tasso di “rimbalzo” (Bounce rate) evidenziato nelle statistiche di traffico del nostro sito da Google Analytics. Se l’utente abbandona il sito entro 30 secondi, ecco che viene calcolata quella visita come un “errore” dell’utente che è capitato sul nostro sito per caso, oppure convinto di trovare qualcosa che non ha trovato. Ok – mi direte – ecco un altro che parla una lingua strana. Cerchiamo allora di ripetere in modo più accessibile quanto appena detto.

Siti con contenuto e siti vetrina

Se una volta messo in piedi il sito di Studio vi preoccupate solo di renderlo visibile, senza curarne i contenuti sia delle pagine, sia di una sezione articoli/blog/news, la conseguenza è che gli eventuali visitatori che giungono sul vostro sito attraverso la ricerca su Google, attratti da una parola chiave (keyword), laddove poi non trovino ciò che cercano, immediatamente escono dal sito per dirigersi verso altre fonti che possono soddisfare le proprie esigenze. Questo è tipico, per esempio, dei “siti vetrina” degli Studi professionali, privi di un reale contenuto per l’utente, salvo la descrizione autoreferenziale delle attività, storia, organizzazione dello Studio stesso.

L’uscire immediatamente da un sito su cui siamo “atterrati” in seguito alla ricerca da Google, viene evidenziato nei vari dati statistici di Google Analytics con il dato “frequenza di rimbalzo” (Bounce rate). Google Analytics è il servizio gratuito di Google, che permette di conoscere le statistiche di traffico del nostro sito, in altre parole quanti visitatori e molti altri parametri. Tanto più alto è il bounce rate, tanto più capiamo che l’utente è giunto “per sbaglio” sul nostro sito e subito se n’è andato; probabilmente cercava qualcosa che non ha trovato.

La prima conclusione è che non basta essere visibili, magari con una buona operazione SEO (Search Engine Optimization) e SEM (Search Engine Marketing), ma occorre avere un sito ricco di contenuti coerenti, di qualità, ben redatti, aggiornati.

Cerchiamo di capire in cosa consiste il SEO e il SEM

SEO è l’acronimo di Search Engine Optimization, ed ha come scopo migliorare il posizionamento del sito nella SERP di Google, cioè nei risultati delle pagine di ricerca di Google. Quanto più saremo in alto, tanto più saremo posizionati bene e quindi visibili. Il SEO è un’attività complessa, che va fatta nel tempo e non una volta sola, che richiede almeno sei mesi per vedere i primi risultati. Il SEO viene affidato ad esperti del settore, ma coinvolge anche il titolare del sito. Infatti, gli esperti potranno attivare diverse strategie che normalmente si focalizzano sul posizionamento di parole chiave (keywords), oltre che nella struttura e pulizia tecnica del sito; tuttavia, se non hanno materiale su cui lavorare, quindi testi ben fatti, contenuti aggiornati, video, immagini, avranno vita più difficile. Fare SEO vuol dire quindi curare i contenuti innanzitutto, a partire dai titoli degli articoli che dovranno contenere delle keywords strategiche, agli url delle pagine, all’editing dei testi (grassetti, puntati etc.), ai title, metatitle, description, tag etc.

Questa attività porterà al posizionamento organico, cioè naturale, delle pagine del sito nella SERP di Google. I vantaggi è saranno più duraturi i risultati, più credibili, più efficaci. Gli svantaggi è che richiedono molto tempo, possono essere costosi se affidati ad esperti bravi del settore. Prima di tutto è necessario quindi elaborare una strategia SEO che rientri in una strategia marketing più ad ampio raggio, solo così i soldi saranno stati ben investiti.

Che cos’è, invece, la SEM?

Lo scopriremo la prossima puntata e cercheremo di capire come utilizzarla efficacemente per lo Studio professionale (e se è opportuno ed efficace ricorrervi).

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Buon lavoro a tutti!

Mario Alberto Catarozzo

Formatore, Business Coach professionista e Consulente, è specializzato nell’affiancare professionisti, manager e imprenditori nei progetti di sviluppo e riorganizzazione.
È fondatore e CEO di MYPlace Communications, società dedicata al marketing e comunicazione nel business. Nella sua carriera professionale è stato dapprima professionista, poi manager e infine imprenditore. Per questa ragione conosce molto bene le dinamiche aziendali e del mondo del business. Si è formato presso le migliori scuole di coaching internazionali conseguendo le maggiori qualifiche del settore.
Collabora con Enti, Istituzioni e Associazioni professionali e di categoria e lavora con aziende italiane e internazionali di ogni dimensione, dalle pmi alle multinazionali.
È autore di numerosi volumi dedicati agli strumenti manageriali e di crescita personale e professionale. È direttore della collana Studi Professionali di Alpha Test Editore e autore de “Il Futuro delle professioni in Italia” edito da Teleconsul editore.
Professional Certified Coach (PCC), presso la International Coach Federation (ICF).
Per sapere di più sulle attività di formazione, coaching, consulenza e marketing visita i siti:

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Per info e contatti: coach@mariocatarozzo.it.