Guidare la propria vita è come guidare un’automobile: bisogna guardare avanti per vedere dove si vuole andare, mantenendo di tanto in tanto il colpo d’occhio su ciò che ci si è lasciati alle spalle attraverso lo specchietto retrovisore. Non dimenticarsi da dove si viene, da dove si è partiti è una ottima opportunità per dare un senso a dove siamo diretti. Non va confuso, quindi, il mantenere memoria del passato con il rimanere legati (a volte schiavi) al passato.
Nella storia un esempio fantastico di questo principio ce lo lascia Evita Peron, la First Lady agentina degli anni ’40 divenuta un mito per la sua nazione e poi per il mondo.
Madonna nel 1996 interpreterà questo grande personaggio nel musical EVITA PERON con Antonio Banderas, cantando la canzone “Don’t cry for me Argentina” a lei dedicata vent’anni prima da Andrew Lloyd Webber.
Chi era Evita Peron
Nata nel 1919 nella più totale miseria, quinta figlia illegittima, all’età di 15 anni parte per Buenos Aires per rincorrere il sogno di diventare attrice. Eva Duarte, questo il suo vero nome, riesce ad inanellare presto esperienze teatrali e radiofoniche. L’anno della svolta sarà tuttavia il 1944, in cui il destino gli fece incontrare il futuro Presidente argentino, allora Juan Domingo Peron. Era quella l’epoca delle grandi trasformazioni per l’Argentina, sociali, economiche e politiche. Molto amato dal popolo, Peron perseguiva una politica vicina ai lavoratori, per garantire diritti e condizioni sociali dignitose. Considerato un pericolo per l’oligarchia politica argentina fu arrestato e dopo 15 giorni di rivolte popolari fu rimesso in libertà.
Intanto Eva, chiamata Evita dal popolo per sottolinearne l’affetto e la giovane età, era stata a capo delle dimostrazioni popolari. La sua forza di carattere e il suo passato umile erano riemersi, nonostante Evita vestisse alla francese e mostrasse uno stile elegante nei modi e nel vestire. Il popolo vedeva in lei la riscossa sociale degli umili. Famose le sue apparizioni in pubblico in cui dichiarava che lei non era che una “descamisada della patria, una descamisada nel cuore”. Il popolo la amava già riconoscendosi in essa. I “Descamisados” avevano trovato la propria eroina, chi poteva rappresentarli e difenderli e lei se ne prese cura fino all’ultimo giorno di vita, che avvenne alla giovanissima età di 33 anni per un tumore.
L’importanza di un passato umile
Grande stupore provocò il matrimonio di Evita e Peron: la prima di origini umili, il secondo appartenente all’aristocrazia argentina. La coppia che avrebbe cambiato il destino dell’Argentina era oramai indissolubile. Partirono dopo il matrimonio per una tournée elettorale su un treno chiamato “El Descamisado”, i poveri che non avevano neppure i soldi per comprare una camicia.
Nel 1946 Peron divenne Presidente della Repubblica Argentina ed Evita First Lady. Evita ricoprì diversi incarichi di governo, sempre con un unico obiettivo: giustizia sociale. Le politiche sociali sono al centro dei 6 anni di lavoro di Evita. Nel 1947 promulga una legge per estendere il voto alle donne e da lì a poco promulga una legge per il riconoscimento dei figli illegittimi. La sua storia tornava a ricordarle le sue origini e la sua missione. Riceve ogni giorno i cittadini, li ascolta e sente il dovere morale di far qualcosa per tutte le classi sociali, per migliorarne la vita.
Quel vento che ci fa andare avanti
“Vogliamo una patria grande, non come estensione territoriale, ma per l’immensa felicità dei suoi figli. Una patria felice, non per l’esistenza di pochi ricchi che hanno tutto,
ma per la salvezza del suo popolo liberato dalla povertà”.
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La sua povertà, la sua condizione di figlia illegittima, la sua voglia di riscatto sono quel vento che per tutta la vita la animerà. Salverà migliaia di persone dalla povertà e diventerà il capo spirituale di una nazione.
Il 26 luglio 1952 tutte le radio dell’Argentina all’unisono trasmettono il messaggio della Presidenza della Repubblica: “Eva Peron, capo spirituale della nazione, è entrata nell’immortalità alle 20.25 di oggi”.
“Tornerò e sarò milioni”, queste le sue parole consegnate al mito.
Cosa ci trasmette la storia
Nelle puntate precedenti di questo ebook abbiamo affrontato l’importanza della determinazione, della passione e della vision. Abbiamo visto come una strategia sia necessaria per dare un senso all’energia e come una direzione sia determinante per raggiungere risultati.
La storia di Evita Peron ci insegna come un altro ingrediente del successo sia mantenere sempre un filo con il proprio passato e la propria storia per trarre da essere forza e ispirazione, perché con un pizzico di fatalismo, forse nulla accade a caso e allora il nostro compito più che di combattere una condizione avversa di partenza è di saperla riconoscere, interpretare e trasformare in un punto di forza.