PUÒ LA MECCANICA SPIEGARE IL FUNZIONAMENTO DELLE ORGANIZZAZIONI?
Le gocce del Principe Rupert possono offrire una valida dimostrazione. Queste gocce infatti sono probabilmente il più curioso fenomeno meccanico riguardante il vetro mai osservato nella storia. Si tratta di gocce di vetro temprato studiate per la prima volta in Inghilterra dalla Royal Society, dopo che nel XVII secolo il Principe Rupert del Reno le portò al cospetto del Re Carlo II di Inghilterra. Le “gocce di Rupert“ si formano tramite il rapido raffreddamento dei globuli di vetro fuso in acqua a temperatura ambiente. In questo modo si ottiene del vetro temprato che è caratterizzato da una curiosità singolarità: il comportamento della gocce differisce dalla “testa” alla “coda”. La prima riesce a resistere in modo incredibile ad urti notevoli per mezzo di un martello, o addirittura distruggere all’impatto un proiettile sparato da un fucile d’assalto. Al contrario per rompere la coda basta la semplice pressione di una pinza, provocando la propagazione della frattura, la quale può viaggiare a 5.760 chilometri all’ora. Questo strano comportamento è conseguente alle enormi tensioni interne che si generano nel vetro in seguito alla severità della tempra.
COME GESTIRE I CONFLITTI ALL’INTERNO DELLA STRUTTURA AZIENDALE
Questa dinamica potrebbe essere adatta anche a spiegare il funzionamento delle organizzazioni aziendali o professionali. Tutte le organizzazioni si reggono su una struttura prestabilita, governata da prassi, metodologie, istruzioni e rapporti consolidati tra i vari livelli dove le diverse figure professionali sono alla continua ricerca di un equilibrio, mantenuto tale dalle tensioni che si creano a causa delle diverse personalità di ogni componente. La gestione delle tensioni (leggi anche “Cinque azioni di cambiamento per organizzare gli studi professionali“), per evitare che venga “spezzata” la coda e a cascata abbia ripercussioni pesanti su tutta l’organizzazione, deve avvenire in maniera adeguata visto che ogni collaboratore o dipendente reagisce in base al proprio sistema di valori, alle esperienze pregresse maturate anche in altri contesti e che indirettamente influenzano la sfera lavorativa. A questo si sommano i fattori organizzativi, tra cui la cultura aziendale che assume un ruolo di primo piano, in quanto in grado di incentivare e premiare comportamenti collaborativi tra le persone.
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Una situazione che viene esasperata dall’adozione del remote working in modo assiduo, avvenuto nell’ultimo anno e mezzo a causa della pandemia. In questo caso infatti chi lavora da casa tende a gestire unilateralmente le tensioni, cercando di “controllare” le emozioni negative derivanti dalla situazione conflittuale, senza un preliminare confronto con i colleghi in remoto ed evitando il coinvolgimento dei manager. Un approccio non sempre risolutivo perché la conflittualità resta latente ed è probabile che il lavoratore sperimenti periodicamente cicli di tensione. Attraverso il focus sul problema invece sarà più facile arrivare a una soluzione che soddisfi le reciproche aspirazioni, tenendo conto di priorità e preferenze individuali. In questo processo un ruolo chiave è attribuito ai manager, da coinvolgere nelle situazioni che richiedono la loro mediazione dopo averli preliminarmente istruiti su norme condivise nell’organizzazione tese a evitare disparità di trattamento nella risoluzione dei conflitti.
L’analisi della situazione dell’azienda o dello studio professionale si può rivelare fondamentale per valutare la necessità di change management, dell’introduzione di figure in grado di riprogettare processi e ruoli e riconfigurare l’intera organizzazione. Lo “sguardo” di un professionista esterno riesce a produrre una fotografia oggettiva che altrimenti non sarebbe possibile.
CONCLUSIONI
Abbiamo visto come le “gocce di Rupert”, gocce di vetro temprato ad altissima resistenza nella testa grazie alle tensioni interne e fragilissime nelle code, possano essere associate al funzionamento delle organizzazioni e degli studi professionali. Se le tensioni tra i collaboratori, i dipendenti e i manager sono ben gestite, l’azienda o lo studio manterrà la sua forza e sarà in grado di resistere a qualsiasi agente avverso, al contrario se le tensioni sono mal governate basterà un piccolo ostacolo per fare implodere il business. Per questo motivo al fine di valutare la reale situazione, prima che sia troppo tardi, è indispensabile un’analisi operata da un professionista specializzato in change management, da un innovation manager o da altre figure in grado di offrire una consulenza ad ampio spettro dalla struttura, al management fino all’ultimo collaboratore.
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