Comunicare e avere ragione sono due mondi diversi. Si possono ovviamente conoscere tali mondi, ma hanno scopi differenti e dopo essersi incrociati, come due rette, nuovamente si allontanano verso mete diverse.
Comunicare vuol dire “mettere in comune”, mentre avere ragione vuol dire saper portare a proprio vantaggio fatti e dati per spuntarla sull’altro. In questo secondo caso siamo nel mondo della retorica e della dialettica, in quel mondo che Cicerone e Aristotele ci hanno trasmesso come arte della retorica e della dialettica.
Comunicare, invece, vuol dire saper condividere con un’altra persona ciò che penso – parte cognitiva e quindi razionale – e ciò che sento, parte emotiva. Si parla di “testa” e di “pancia” per distinguere questi due livelli che compongono la comunicazione: mente razionale e mente emotiva.
Pochi, pochissimi di noi sanno davvero comunicare, perché richiede il coraggio di saper esprimere e quindi aprirsi all’altro manifestando cosa penso e cosa provo, mentre spesso è più semplice chiudersi e non manifestare nulla per timore di essere giudicati e di sbagliare. Inoltre, per comunicare è necessario avere un buon rapporto prima di tutto con se stessi, in modo da essere consapevoli del proprio pensiero e delle proprie emozioni per poi poterle trasmettere ad altri.
Chi sa comunicare bene sa anche ascoltare, ascoltare davvero, cioè interessarsi a cosa pensa e sente l’altro, a cui farà domande invece di interpretare e dedurre. Comunicare è un atto di coraggio, di forza, di sicurezza e di apertura.
La comunicazione sana avvicina le persone anche quando la pensano diversamente, perché mette in condizione di poter sapere cosa c’è dall’altra parte, cosa piace all’altro e cosa pensa del mondo. Comunicare non vuol dire essere d’accordo, pensarla allo stesso modo o volere le stesse cose. Vuol dire percorrere le stesse strade con modalità diverse, ma insieme ad altri e non solo vicini. Comunicare libera dalla solitudine, libera dalla noia, libera dalla frustrazione.
Saper comunicare è un’arte e dona un grande “potere” in chi lo sa fare. La comunicazione muove l’animo umano e se riguardate la storia, i più grandi condottieri, i più grandi personaggi (sia in positivo che, purtroppo, in negativo) sono stati grandi comunicatori e hanno mosso enormi masse di persone in una direzione, rappresentando spesso quel salto di qualità o quel passaggio delle civiltà da una fase ad un’altra.
Riproponiamo un primo estratto sul Comunicare: cosa significa, durante l’intervento di Mario Alberto Catarozzo – Formatore e Coach professionista – per l’evento “Epilessia: cambiamo direzione!” del 18/11/2017 organizzato da FIE e Sandoz.
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