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Riforma delle professioni e formazione continua. Obbligo e necessità.

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Già introdotto per molte professioni, l’obbligo della c.d. Formazione continua è ormai legge per tutti coloro che esercitato una professione regolamentata che, secondo l’art. 1 del DPR appena pubblicato in GU (14.08.2012), è l’attività il cui esercizio è consentito solo a seguito di iscrizione in ordini o collegi.

Varata dunque in pieno agosto (quando l’anticiclone Caligola portava a 40 gradi le temperature estive) la Riforma delle professioni con la pubblicazione del DPR 137 del 07.08.2012, l’art. 7 di tale decreto prevede l’obbligo della Formazione continua “Al fine di garantire la qualità ed efficienza della prestazione professionale (…)”. Tutte le professioni regolamentate da oggi dunque dovranno fare i conti con tale disposizione.

Le professioni dell’area legale quali avvocati, commercialisti, consulenti del lavoro e notai già avevano con regolamento messo mano a tale obbligo formativo prevedendo rispettivamente:

  • per gli Avvocati, il Regolamento per la formazione professionale deliberato dal CNF il 13.07.2007 stabiliva l’obbligo formativo in 90 crediti, di cui almeno 20 per ciascun anno, poi portati a 75 (60 + 15 di deontologia) dal CNF con delibera 25 febbraio 2011;
  • per i Dottori commercialisti e gli Esperti contabili, la formazione professionale continua è prevista con regolamento adottato dal relativo Consiglio Nazionale e in vigore da gennaio 2008, dove è prevista la necessità di acquisire 90 crediti formativi nel triennio, di cui almeno 20 nel singolo anno;
  • per i Consulenti del lavoro il Regolamento approvato dal Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro il 24.07.2009 stabilisce l’obbligo formativo in 50 crediti formativi nel biennio, di cui almeno 16 nel singolo anno formativo;
  • per i Notai, il Regolamento sulla formazione permanente prevede l’obbligo di acquisire 100 crediti formativi in un biennio, con almeno 40 crediti formativi all’anno.

Il DPR sulla riforma delle professioni, infine, stabilisce che la violazione delle disposizioni sulla formazione continua costituisce illecito disciplinare con conseguente applicazione delle relative sanzioni.

Fin qui parliamo di obblighi formativi. Dunque il professionista DEVE continuare a formarsi nella propria attività professionale e questo innanzitutto per tutelare i “consumatori”, in sostanza i clienti del professionista che dovrebbero così trovare un certo livello qualitativo nella prestazione professionale richiesta.

Vista la svolta epocale delle libere professioni, dei costumi e del mercato in cui ci si trova ad operare, sarebbe più utile oggi cominciare a modificare il proprio approccio alla formazione continua, vivendola non più come un obbligo, bensì come una necessità e un’opportunità. Le ore di formazione andrebbero dunque spese bene, al meglio, e non vissute “passivamente” come qualcosa che si deve fare e basta. Scene di professionisti svogliati, che arrivano in aula con il giornale sotto il braccio e che non vedono l’ora di mettere la firma sul registro per essere liberi di andarsene, non dovrebbero più vedersi. E questo non solo per il diverso approccio con cui il professionista dovrebbe affrontare gli eventi formativi, ma anche per le tematiche effettivamente interessanti e utili proposte dalla formazione accreditata. Devo dire che nella mia esperienza di corsi accreditati con molti Ordini professionali di avvocati, commercialisti e consulenti del lavoro ho sempre incontrato un grande interesse e una grande curiosità nei partecipanti, anche in coloro che inizialmente non conoscevano tematiche manageriali e soft skills quali la gestione efficace del tempo e dello stress, oppure la leadership in studio per la gestione dei collaboratori, oppure il public speaking, il parlare in pubblico e in riunione, piuttosto che tematiche quali la negoziazione strategica o la comunicazione efficace con collaboratori e clienti o la gestione della comunicazione di Studio sul web.

Accanto alla formazione “tecnica”, giuridica ed economica, indispensabile per l’esercizio della professione compaiono così nuove tematiche corrispondenti a nuove necessità con cui il libero professionista e lo studio professionale devono fare i conti, vediamole:

  • le nuove tecnologie comportano oggi la necessità di conoscerle per poter utilizzare al meglio gli strumenti e i canali che Internet offre, dal sito Internet dello Studio, ai motori di ricerca specializzati, alla web communication dedicata al mondo professionale, alle App, ai social media, ai professional network;
  • le nuove sfide competitive portano a doversi organizzare in strutture professionali più articolate, con necessaria acquisizione di competenze manageriali per la gestione di collaboratori e staff di Studio;
  • le nuove relazioni con i clienti comportano che il professionista e lo Studio debbano imparare a comunicare la propria attività e le proprie competenze in modo mirato ed efficace. Va da sé che skills relative alla comunicazione efficace, alla negoziazione, alla comunicazione sul web diventano indispensabili;
  • infine, i ritmi vertiginosi che la professione ha assunto comportano che il libero professionista debba necessariamente saper gestire tempo e stress per evitare il bornout e “scoppiare” ad un certo punto sotto la pressione insostenibile delle giornate spese a rincorrere impegni e risolvere problemi.

Insomma, di formazione anche in materie quali le soft skills per professionisti e principi di managerialità, ce n’è assolutamente bisogno, al di là degli obblighi formativi.

Diceva Mao Tse-tung “Non dispiacerti di ciò che non hai potuto fare, rammaricati solo di quando potevi e non hai voluto”. Ora gli strumenti ci sono, per chi vuole servirsene.

Mario Alberto Catarozzo - Founder Partner & CEO MYPlace Communications

Mario Alberto Catarozzo

Formatore, Business Coach professionista e Consulente, è specializzato nell’affiancare professionisti, manager e imprenditori nei progetti di sviluppo e riorganizzazione.
È fondatore e CEO di MYPlace Communications, società dedicata al marketing e comunicazione nel business. Nella sua carriera professionale è stato dapprima professionista, poi manager e infine imprenditore. Per questa ragione conosce molto bene le dinamiche aziendali e del mondo del business. Si è formato presso le migliori scuole di coaching internazionali conseguendo le maggiori qualifiche del settore.
Collabora con Enti, Istituzioni e Associazioni professionali e di categoria e lavora con aziende italiane e internazionali di ogni dimensione, dalle pmi alle multinazionali.
È autore di numerosi volumi dedicati agli strumenti manageriali e di crescita personale e professionale. È direttore della collana Studi Professionali di Alpha Test Editore e autore de “Il Futuro delle professioni in Italia” edito da Teleconsul editore.
Professional Certified Coach (PCC), presso la International Coach Federation (ICF).
Per sapere di più sulle attività di formazione, coaching, consulenza e marketing visita i siti:

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Per info e contatti: coach@mariocatarozzo.it.