Un tempo andava di moda parlare di QI, ad indicare il quoziente intellettivo che ci avrebbe aiutato a risolvere i problemi e trovare soluzioni ragionando.
Molti hanno abbinato il QI alla intelligenza pura e semplice di una persona, finché lo psicologo Daniel Goleman diffonde al grande pubblico il concetto di Intelligenza Emotiva.
Nel tempo questo concetto viene sviluppato e con l’aiuto delle neuroscienze e dei progressi tecnologici, che ne permettono lo studio, supera addirittura il famigerato QI in termini di importanza in termini di impatto sulla vita dell’individuo. Non a caso molti di noi non supererebbero probabilmente i test di ammissione a molte facoltà universitarie, fermandosi davanti a problemi di logica o di matematica, ma hanno nella propria vita realizzato imprese ben più grandi.
Saper gestire le proprie emozioni, conoscerle, saper entrare in empatia con gli altri, saper usare l’intuito, avere buona consapevolezza di sé stessi è molto più importante sulle scelte che compiamo del saper risolvere un calcolo matematico o di logica pura.
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PERCHÉ DOVREI PUNTARE SULLE MIE EMOZIONI?
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Innanzitutto, il QI (Quoziente Intellettivo) dice molto poco di noi, rimanendo un freddo punteggio ottenuto con appositi test.
Molto di più, invece dice il QE (Quoziente Emotivo), perché considera le nostre competenze emotive, come autocontrollo, empatia, auto consapevolezza, autostima, capacità di ascoltare, di cooperare per risolvere i problemi in team, capacità di problem solving e di adattamento.
In altre parole, il QE fotografa la nostra capacità di vivere insieme agli altri e di relazionarci positivamente con noi stessi.
.Avrete conosciuto nella vostra vita imprenditori che non sapevano coniugare un congiuntivo, ma che nella loro attività avevano costruito un impero; al contrario, avrete conosciuto fior fiori di professori universitari blasonati a cui non affidereste neppure il vostro cane per la passeggiata serale. Insomma, essere intelligenti, nel senso di capacità cognitiva, di per sé conviene ed è sicuramente un plus, ma non assicura né il successo, né la felicità. Ci vuole ben altro nella nostra cassetta degli attrezzi.
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RIPARTIAMO DAL FESTIVAL DEL LAVORO PER PARLARE DEL NOSTRO FUTURO
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Le capacità sociali, relazionali, empatiche, organizzative, così come l’autostima che è alla base dell’intuito, cioè il sapersi fidare delle proprie sensazioni e seguirle, sono decisamente competenze che chi vuole avere successo (nel senso di realizzare i propri obiettivi) ha bisogno di possedere.
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