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Qual è l’impatto dell’Intelligenza Artificiale sulle professioni legali?

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Mai tema fu così attuale, si potrebbe dire! Infatti, la questione Intelligenza Artificiale e la sua evoluzione, Intelligenza Generativa, pongono da mesi diversi interrogativi ai protagonisti del settore legale del nostro Paese (e non solo). A dire il vero, il tema Intelligenza Artificiale non è così recente come molti potrebbero pensare: già nel 1969 la IBM aveva testato algoritmi che rientrano sotto questa denominazione, solo che perché una tecnologia si possa affermare sono necessarie diverse componenti e non solo quella tecnica. In quell’epoca, anno di nascita di chi scrive, mancavano le condizioni sociali, economiche, culturali e anche tecnologiche perché tutto ciò diventasse realtà. Così, il tema AI si è sviluppato lentamente sotto traccia, lasciando ad altre scoperte tecnologiche la scena mediatica. Con l’inizio del nuovo Millennio le cose cambiano. Dal vecchio al nuovo secolo il passaggio è davvero epocale, segnando l’avvio definitivo dell’era digitale. La diffusione di Internet e del cloud ne sancisce a tutti i livelli il diritto di cittadinanza nella nuova epoca, segnata da una rivoluzione dei costumi, delle abitudini, dei mercati mondiali. Oggi l’AI è uno dei protagonisti indiscussi della scena tecnologica, sociale ed economica mondiale. È qui che aziende e professionisti si giocheranno la partita.

DIGITALIZZAZIONE E DIGITAL TRANSFORMATION

Il passo prima, che ha rappresentato la base culturale e tecnologica di questa rivoluzione, è stata la digitalizzazione, che ha coinvolto ogni aspetto del vivere sociale: dalla pubblica amministrazione, al settore creditizio, dall’organizzazione degli studi professionali al terzo settore, dalla logistica e automotive alla sanità e al settore giustizia. Smaterializzare i documenti, permettere l’accesso da remoto, archiviazione digitale, produzione di documentazione su file, formazione e aggiornamento in webinar sono solo alcune delle novità che gli anni di pandemia hanno aiutato ad affermarsi in modo definitivo. Oggi non esiste studio professionale, ufficio pubblico o servizio commerciale che non abbia nella sua blockchain organizzativa step digitali. Il cloud, il 5G, IoT sono poi state le conseguenze logiche di questi cambiamenti. Una nuova cultura si è affermata proprio negli anni della pandemia: la cultura della digital transformation, quindi del lavoro in mobilità, da remoto, del cloud computing, della liquidità del lavoro, inteso come luoghi, modalità e tempi.

INTELLIGENZA ARTIFICIALE E SETTORE LEGALE

Sono almeno tre gli aspetti del settore legale ad essere interessati dal fenomeno AI:

  1. GIUSTIZIA PREDITTIVA
  2. RIORGANIZZAZIONE DELLA PROFESSIONE LEGALE
  3. FORMAZIONE DEI GIOVANI PROFESSIONISTI

Vediamole una alla volta, per capire cosa aspettarci da questi cambiamenti in forte evoluzione.

GIUSTIZIA PREDITTIVA

Il trend in atto da anni nel settore legale, afflitto dalla lungaggine dei processi, farraginosità della macchina giustizia, mole di arretrati, è verso una giustizia più snella, riduzione dei tempi dei processi e, soprattutto, soluzione negoziata e stragiudiziale delle liti. Per ottenere tutto ciò le strade sono sostanzialmente due: una nuova cultura della soluzione concordate delle liti (in questo senso le ADR e le soluzioni negoziate tra le parti) e la velocizzazione delle decisioni mediante la giustizia predittiva. In sostanza, si tratta di “allenare” l’intelligenza artificiale dandole in pasto milioni di dati relative a cause, pratiche, giurisprudenza, normativa e dottrina, così da permettere all’algoritmo di prevedere la soluzione della lite, di definire gli step del processo e quindi di fornire informazioni veloci, puntuali e utili a giudici e difesa. Il punto-chiave sarà la costituzione di DATA BASE SEMANTICI facilmente consultabili con il linguaggio naturale (anche dai cittadini) dove algoritmi predittivi daranno la soluzione probabile della lite, permettendo agli interessati di decidere se e come procedere e ai legali di impostare adeguatamente la difesa. In sostanza, si giungerà ad avere una mappatura analitica, precisa e illimitata delle decisioni di ogni Tribunale, giudice e corte, permettendo di conoscere in anticipo prassi, orientamenti e probabili decisioni. In altre parole, saremo di fronte alla “sfera di cristallo” che adeguatamente interrogata ci darà tutte le risposte in anticipo, permettendoci di decidere se e come procedere. Alla giustizia predittiva stanno lavorando tribunali, mondo dell’accademia e delle professioni, perché potrebbe essere la soluzione all’annosa questione della mole dei carichi pendenti nel sistema giustizia. Molte, moltissime liti potrebbero non essere neppure intentate, dopo che l’AI ha predetto la soluzione negativa della stessa, oppure molti errori procedurali e di difesa potrebbero essere evitati, grazie alle informazioni fornite dalla AI. Insomma, un incredibile strumento alleato della giustizia, verrebbe da dire. Se non che questo futuro spaventa molti, tocca abitudini e tradizioni, cultura e interessi, oltre a far paura le infinite e imprevedibili applicazioni che si teme possano “sfuggire” al controllo umano, di cui non si capirebbe più in futuro la funzione. Non a caso, molti temono la sostituzione dell’umano da parte dell’AI. 

RIORGANIZZAZIONE DELLA PROFESSIONE LEGALE

Se la paura della sostituzione dell’umano da parte dell’AI sembra scongiurata, in quanto servirà sempre chi inserisce i dati e li interpreta, sicuro appare il cambiamento in ottica organizzativa della professione. L’AI svolgerà molte delle funzioni che oggi svolge il professionista, dalla ricerca giurisprudenziale, all’archiviazione e recupero dei dati, dalla predisposizione di format di atti e pareri, alla gestione delle scadenze e interlocuzione con uffici pubblici. Negli USA sono anni che l’AI viene testata in ambito legale e la “meccanizzazione” delle attività, anche se non è ancora avvenuta del tutto, è un processo già molto avanzato. L’AI viene applicata alla ricerca ed estrazione dei dati, automatizzando una parte del lavoro e modificando tempi e procedure di lavoro, con conseguente impatto sul costo della consulenza e sulla mole di lavoro gestito da un numero esiguo di professionisti di studio.

FORMAZIONE DEI GIOVANI PROFESSIONISTI

La stessa formazione dei professionisti cambierà. Ciò a cominciare dalla pratica professionale, che avverrà in parte in presenza e in parte da remoto e che si focalizzerà su tematiche tecnologiche e non solo giuridiche. Se avere una visione di insieme del diritto e mantenere la capacità di ragionamento giuridico resteranno competenze centrali, anche la conoscenza e la gestione degli strumenti tecnologici sarà centrale, così come la conoscenza della lingua inglese e delle soft skills manageriali.

Insomma, la vera sfida sarà mantenere ciò che di buono la tradizione e il passato ci fornisce, senza irrigidirsi su posizioni di principio, ma aprirsi al futuro con passione, equilibrio e buon senso. L’AI rappresenterà certamente un elemento centrale di questo futuro; così come la calcolatrice ha sostituito la capacità di fare le divisioni a due cifre e il cellulare il telefono fisso, allo stesso modo per le future generazioni vivere senza AI sarà impossibile e si chiederanno come abbiamo fatto noi a non averle e a lavorare senza.

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Mario Alberto Catarozzo - Founder Partner & CEO MYPlace Communications

Mario Alberto Catarozzo

Formatore, Business Coach professionista e Consulente, è specializzato nell’affiancare professionisti, manager e imprenditori nei progetti di sviluppo e riorganizzazione.
È fondatore e CEO di MYPlace Communications, società dedicata al marketing e comunicazione nel business. Nella sua carriera professionale è stato dapprima professionista, poi manager e infine imprenditore. Per questa ragione conosce molto bene le dinamiche aziendali e del mondo del business. Si è formato presso le migliori scuole di coaching internazionali conseguendo le maggiori qualifiche del settore.
Collabora con Enti, Istituzioni e Associazioni professionali e di categoria e lavora con aziende italiane e internazionali di ogni dimensione, dalle pmi alle multinazionali.
È autore di numerosi volumi dedicati agli strumenti manageriali e di crescita personale e professionale. È direttore della collana Studi Professionali di Alpha Test Editore e autore de “Il Futuro delle professioni in Italia” edito da Teleconsul editore.
Professional Certified Coach (PCC), presso la International Coach Federation (ICF).
Per sapere di più sulle attività di formazione, coaching, consulenza e marketing visita i siti:

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Per info e contatti: coach@mariocatarozzo.it.