CI STIAMO REALMENTE PRENDENDO CURA DI NOI?
Molti pensano che prendersi cura di sé voglia dire lavarsi i denti, curarsi la pelle, fare ginnastica e mangiare bene. Certamente sì, anche quello.
In questo caso ci siamo presi cura della parte materiale del nostro essere: il corpo. Importantissimo, sia ben chiaro.
E la mente?
E se vogliamo, lo spirito?
Già, perché la maggior parte si dedica a ciò che si vede e non si prende cura di ciò che non si vede. Siamo in un’epoca di immagine, per cui se abbiamo i capelli non a posto è un problema, così come se abbiamo 1 kg in più.
Come nutriamo la nostra mente invece? E la nostra cultura? La nostra autostima? Il lavoro che facciamo ci gratifica? Se siamo frustrati in una relazione ci prendiamo cura del nostro benessere e prendiamo le decisioni giuste per il futuro? Sappiamo coltivare l’equilibrio? Abbiamo la capacità di svuotare la mente e fare pulizia quotidianamente, così come ci laviamo il viso? Quanto tempo dedichiamo al silenzio? E alla meditazione? E a coltivare pensieri positivi? E ad immaginare il futuro per poi progettare come realizzarlo? Ci dedichiamo alla cura dello spirito? Religione, filosofia o mentalità che sia? Quanto sappiamo stare soli con noi stessi a “sentire” le nostre emozioni?
I 3 FATTORI CHE CI ALLONATANANO NEL PRENDERCI CURA
Le ragioni per cui stentiamo a prenderci cura di questi aspetti intangibili risiedono in 3 fattori:
- FATTORE N. 1
siamo in un mondo fatto di immagine, per cui siamo allenati a prenderci cura di ciò che si vede e trascurare o nascondere il resto; - FATTORE N. 2
siamo sin da piccoli allenati a ragionare e non a sentire le emozioni e prenderci cura dei nostri stati emotivi; - FATTORE N. 3
siamo continuamente distratti dal mondo esteriore, dagli input che derivano da fuori e per nulla abituati a sentire “dentro”.
COSA POSSIAMO FARE DI NUOVO?
Tutti noi abbiamo bisogno di fermarci ogni tanto e il lockdown di questo periodo ha contribuito in questo senso.
Abbiamo bisogno di staccarci dai device digitali che ci connettono al mondo, per trovare il tempo e creare lo spazio per connetterci a noi stessi.
Va recuperato il valore del SILENZIO, il valore del VUOTO, lo SPAZIO per sentire. Siamo ipertrofici di testa, pensiamo sempre, tanto, e spesso male.
Prendiamoci questo tempo e questo spazio e invece di aver paura di noi e di ciò che può emergere abbracciamo ciò che emerge e prendiamoci cura di noi stessi partendo dal foro interno, dalla nostra anima e dalle nostre emozioni. Così come alleniamo il corpo, alleniamo anche la mente.
Per questo ho creato due corsi dedicati a sé stessi: ZERO LIMITI e ZERO PAURE, per riprendere questo contatto, per dialogare con le nostre emozioni, per superare i limiti culturali appresi e cominciare ad osare nella vita.
Dedicati due momenti per ripartire, per saperne di più vai su www.myp.srl.
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