Si sente parlare tanto di libertà, di sentirsi liberi dalla paura.
Ma che cos’è la libertà?
Viviamo per nostra fortuna in un Paese libero.
Qui ciascuno può potenzialmente fare ciò che desidera: ha libertà di pensiero, di parola, di movimento, di iniziativa.
I limiti non sono dunque lì.
I limiti non sono nella nostra testa e nel nostro cuore
Possiamo scegliere, sempre.
Ma scegliere vuol dire affrontare il rischio di rinunciare a tutto quello che non si è scelto. Scegliere vuol dire rischiare, avere coraggio, mettere del proprio.
Anche la Costituzione italiana dice che l’iniziativa privata è libera, per sottolineare una conquista che i cittadini settanta anni fa riuscirono a raggiungere. Se volete potete cambiare lavoro, fare carriera, decidere di mettervi in proprio. Potete rimanere in Italia o andare all’estero; potete farlo da soli o con altri.
Insomma siete liberi
Se non lo fate è perché non volete o non siete capaci. E allora non è una questione di libertà, ma di testa e di cuore.
Stessa cosa nella vita privata. Si sente tanto parlare di libertà, di spazi di autonomia, di indipendenza. Certo, ma lo siamo già tutti potenzialmente.
Chi ne parla così tanto è perché non è libero dentro e proietta fuori i propri vincoli psicologici ed emotivi.
Siamo noi che ci auto limitiamo
Non sono gli altri a farlo.
Accusiamo, ma in realtà siamo noi gli artefici di tutto. Siamo già liberi, basta sentirlo e attuarlo.
Ma non si è liberi nell’essere single, piuttosto che nel fare viaggi da soli, oppure nel prendere l’agenda e programmare le uscite come se fossero appuntamenti di lavoro. Li si è nuovamente schiavi, ma della paura.
Cos’è allora la libertà vera?
E’ la capacità di affrontare le proprie paure e andar oltre per cogliere quello che c’è.
Libero è chi ha paura e nonostante ciò sceglie, agisce e conquista nuovi spazi dentro di sè, non fuori, dentro.
Questo è l’unico vero viaggio in solitudine che val la pena fare. Per gli altri, è bello farli insieme, si gode il doppio.