Immaginate il vostro cervello come un cantiere aperto, un work in progress.
Immaginate in questo cantiere di essere voi i capo cantiere, tra gru, cemento, progetti da realizzare, operai al lavoro. Ebbene, questo cantiere è stato aperto con la vostra nascita e lo rimarrà fino all’ultimo giorno.
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Nulla è immutabile, nulla è definitivo, tutto è possibile.
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Sta a voi capire quali progetti volete realizzare e chi volete diventare. Sta a voi stabilire cosa volete vivere e come. Nulla è predeterminato, tutto è una possibilità tra le vostre mani, basta sapere come funziona e volerlo davvero.
Il più grande delitto è lasciare tutto intentato, lasciare il nostro cantiere senza lavoro, lì immobile nel tempo, sempre uguale a se stesso.
Chi non impara cose nuove, chi non si butta in nuove esperienze è come se ogni giorno continuasse a salire le stesse scale che portano alla stessa stanza dello stesso edificio, che nel tempo è diventato obsoleto e polveroso. Volete questo per voi? Volete vivere in un luogo polveroso e sempre uguale? Non penso proprio. Allora mettiamo mano a questo cantiere e costruiamo nuovi viali, nuove piazze, nuovi palazzi, nuove villette. Invitate gente nuova a vedere i lavori in corso; gioite del fatto che il cantiere è ancora aperto, vivo, vitale e che ancora tutto è possibile. Potete decidere di costruire ciò che volete, non c’è limite alla vostra voglia di fare, basta volerlo davvero. Diamoci allora la possibilità di cambiare, di migliorare, di abbellire la nostra vita. Tutto parte da qui.
I neuroscienziari parlano di neuroplasticità per indicare questa proprietà tipica dei neuroni, cioè la loro capacità di muoversi e di collegarsi ad altri neuroni creando reti neurali.
LA SINAPSI

I neuroni non si toccano mai, ma costruiscono punti di vicinanza chiamati sinapsi. Il neurone è costituito da un corpo centrale (soma) e da diramazioni più lunghe (assoni) e altre più piccole (dendridi). Il pensiero non è altro che un impulso elettro-chimico che passa nelle reti neurali. In sostanza, all’interno del neurone l’impulso è elettrico (come in un cavo dell’eletticità), mentre tra un neurone e l’altro l’impulso è chimico.
In sostanza, le informazioni, i pensieri, le emozioni, viaggiano nelle reti neurali come impulsi elettrici dentro il singolo neurone e come sostanze chimiche (neuro trasmettitori) tra un neurone e l’altro. È in questo spazio (sinapsi) che agiscono le sostanze psicotrope, come gli psicofarmaci, la caffeina, le droghe, la nicotina etc., velocizzando o rallentando la trasmissione dei neurotrasmettitori e in alcuni casi bloccando la trasmissione, così da interrompere il circuito, per esempio, dell’ansia. Ecco che l’ansia svanisce, in quanto il circuito neurale in cui è contenuta o prodotta è stato interrotto e non produce più questo effetto.
LE EMOZIONI
Insomma, noi umani siamo chimica pura, insieme ad attività elettrica e poc’altro. Le emozioni, per esempio, sono di fatto sostanze chimiche, neurormoni. Vedremo nelle prossime puntate di questo blog come per ogni emozione esiste una sostanza chimica associata, i neuropeptidi. Vedremo, come il nostro organismo nel tempo si abitua e si adatta alle sostanze chimiche che sono presenti quotidianamente, quindi più noi viviamo certi stati emotivi, più noi alimentiamo l’abitudine del nostro organismo ad avere in circolo determinate sostanze, al punto tale che l’organismo ne ha bisogno come ha bisogno della nicotina per chi è abituato a fumare. Ecco perché se siamo sempre arrabbiati, o sempre ansiosi o lamentosi, produciamo neuropeptidi che alla lunga diventano sostanze abitudinarie di cui l’organismo ha bisogno e di cui andrà in cerca creando le condizioni perché si producano. Capiremo insieme quindi cosa sono le abitudini e come si possono modificare. Vedremo che dietro un’abitudine ci sono diversi meccanismi in azione: i circuiti neurali che si sono formati e sono stati allenati rinforzandosi; i neuropeptidi che sono oramai di casa nel nostro sangue dal momento che viviamo quotidianamente certe emozioni nutrendo di esse il nostro organismo; elementi psicologici, a partire dal paura del nuovo; elementi legati alla pigrizia.
Torniamo ai nostri amici neuroni e alla loro danza, chiamata plasticità. Una caratteristica della plasticità è che più utilizziamo un circuito neurale, più questo si rinforza e l’impulso viaggerà veloce. Da qui nasce la ragione per cui se volete allenare una abilità dovete ripetere e ripetere. Questo vale tanto per un concetto da apprendere e memorizzare, quanto per una lingua straniera, ma anche per una abilità motoria come uno sport. Più utilizzerò quel circuito, più lo rinforzerò, finché diventerà una nuova abitudine. Vedremo infatti, che le cattive abitudini si modificano sostituendole con nuove abitudini più funzionali, non lavorando su quella che non va, altrimenti (paradossalmente) la alleneremo ancora di più.
Nella prossima puntata per scoprire come si modificano le abitudini, per perdere le cattive e acquisirne nuove migliori.
Impareremo di più su di noi e come possiamo gestire i nostri pensieri e attivare processi di cambiamento nella nostra Scuola di Coaching
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