Condividi

La paura di essere sbagliati

Indice dei contenuti

Chi non ha mai provato questo sentimento? Chi non ha mai temuto di non essere adeguato all’altra persona, perché troppo bella, intelligente, importante, o semplicemente, perché ci sentivamo noi “non all’altezza”. Sono passaggi obbligati nella vita, che di solito si affrontano nell’età dell’adolescenza e della gioventù, sull’onda delle prime esperienze. Spesso, tuttavia, questa sensazione non viene “risolta” e continuiamo a portarci dentro questo limite, come se avessimo qualcosa da nascondere agli occhi degli altri. Ciascuno, poi, cerca di sopperire come può: c’è chi punta sulla carriera per compensare; chi sui soldi; chi sulla bellezza ostentata; chi sulla cultura. Un vero fardello da portarsi costantemente dietro che per alcuni è un fastidioso limite alle decisioni e alle scelte, per altri può diventare un vero e proprio disturbo d’ansia, che ha un nome: atelofobia. Come sempre, noi non trattiamo i disturbi, che lasciamo agli psicoterapeuti e da buoni coach ci focalizziamo sul modo di pensare e sugli strumenti per affrontare convinzioni limitanti e abitudini disfunzionali. Le ragioni e le situazioni in cui si forma questo mind set possono essere molteplici, vediamone alcuni.

RICERCA DEL PERFEZIONISMO

La cultura del perfezionismo è una delle cause principali che porta a sviluppare questo modo di pensare limitante. Partendo, infatti, dall’idea di dover essere perfetti agli occhi degli altri – perfetti fisicamente, perfetti nei comportamenti, perfetti nella gestione delle richieste, perfetti nel lavoro, perfetti nella relazione di coppia e così via – ne consegue la necessaria sensazione di non esserlo e, quindi, di essere sbagliati. Spesso poi, l’ambiente in cui viviamo alimenta questa cultura del perfezionismo e ciò non fa che confermare la nostra idea e sensazione limitante. Al lavoro il capo non accetta l’errore; in coppia ci viene ripetuto che l’altro o l’altra prima di noi era meglio in questo o in quello; i genitori portano sé stessi come parametro e metro di giudizio per farci sentire sempre non all’altezza, non abbastanza; i social e Internet oggi propongono ancora più della tv di una volta, modelli e modelle come termini di paragone, ovviamente perfetti (spesso inesistenti, perché frutto di fotoritocchi).  In un mondo perfetto noi non lo siamo e, dunque, siamo sbagliati. 

MANCANZA DI AUTOSTIMA

Qui si apre un mondo che affonda le radici nei primi anni di vita, nelle relazioni primarie con mamma e papà, poi riprodotte (come insegna l’analisi transazionale) nelle relazioni successive. I paragoni costanti con i fratelli, con i figli degli amici, con terzi non meglio identificati servono solo ad allontanarci dalla scoperta di noi stessi e cercare (invano) di soddisfare le aspettative delle persone più importanti della nostra vita. Così, giorno dopo giorno, invece di conoscere sempre meglio chi siamo, come siamo fatti e amarci per quello che siamo e stiamo diventando…cerchiamo di aderire a richieste e modelli esterni, ovviamente con sofferenza e senso di frustrazione. Quella sensazione di essere sbagliati e non adeguati, non ci abbandonerà più, finchè non avremo il coraggio di prendere in mano la situazione e affrontarla: si tratta di prendere contatto con la sensazione, di fare pace con noi stessi e di cominciare il percorso di innamoramento verso di noi.

RELAZIONI TOSSICHE

Chiudiamo la breve carrellata con le relazioni di coppia tossiche. Premesso che non sono tossiche solo le relazioni di coppia, ma possono esserlo anche le relazioni con i fratelli, con un amico o amica, con un capufficio, qui ci focalizzeremo su quelle più frequenti, che per molti hanno rappresentato un vero e proprio incubo, di cui si sono resi conto pienamente solo a posteriori. Spesso la relazione inizia con la passione e l’attrazione, a volte troppa e troppo veloce; di fatto l’altro non lo conosciamo, ma ci attrae, sembra che ci completi e senza perdiamo quasi la nostra identità. In sostanza, non ci piace semplicemente stare con l’altro: ne abbiamo bisogno! Queste relazioni sono vere e proprie dipendenze affettive, che richiedono uno psicoterapeuta specializzato per essere efficacemente affrontate, un po’ come le dipendenze dal gioco, dall’alcool o altro di cui non si può fare a meno e che, quindi, diventa a vari livelli tossico per noi. Le relazioni amorose tossiche hanno la caratteristica di azzerare la nostra vitalità, di privarci di libertà di scelta, di renderci schiavi di cose che non avremmo mai immaginato prima. Permettiamo così di farci trattare male, di farci “parcheggiare” in attesa di decisioni altrui, di dare il timone della propria vita all’altro. Come cantava Max Pezzali in “Come mai”: “una quotidiana guerra con la razionalità…gli amici se sapessero che sono proprio io…qui seduto in una stanza pregando per un sì…”. Alla fine, usciti da questa avventura ai confini con la realtà (almeno quella che pensavamo di conoscere fino a prima) siamo distrutti emotivamente e psicologicamente. Siamo da ricostruire, pezzo per pezzo e un passaggio importante sarà quello di superare la sensazione di aver sbagliato tutto e soprattutto, di essere sbagliati e, in qualche modo di meritarci quello che è accaduto, quasi come una punizione, non si sa bene per cosa.

Se anche tu hai vissuto o vivi situazioni di questo tipo che limitano al tua libertà, la tua serenità e ti appesantiscono, c’è la soluzione: il seminario ZERO PAURE+ZERO LIMITI che si terrà per la prima volta in un’unica giornata a Milano il 16 ottobre presso il Grand Visconti Palace Hotel

Se vuoi riservare il tuo posto e saperne di più clicca qui e vai alla pagina dell’evento.

Ti aspetto in aula per un nuovo inizio!

RICHIEDI IL PROGRAMMA DEL SEMINARIO “ZERO PAURE“:
COMPILA IL FORM E LEGGILO NEL FORMATO PDF.


Sei interessato ad approfondire questi temi?
Partecipa gratuitamente al Webinar “Giovedì in Diretta”
Tutti i giovedì ore 18:30.


.

TI È PIACIUTO QUESTO ARTICOLO?

Leggi anche: Liberi dalla paura


Mario Alberto Catarozzo - Founder Partner & CEO MYPlace Communications

Mario Alberto Catarozzo

Formatore, Business Coach professionista e Consulente, è specializzato nell’affiancare professionisti, manager e imprenditori nei progetti di sviluppo e riorganizzazione.
È fondatore e CEO di MYPlace Communications, società dedicata al marketing e comunicazione nel business. Nella sua carriera professionale è stato dapprima professionista, poi manager e infine imprenditore. Per questa ragione conosce molto bene le dinamiche aziendali e del mondo del business. Si è formato presso le migliori scuole di coaching internazionali conseguendo le maggiori qualifiche del settore.
Collabora con Enti, Istituzioni e Associazioni professionali e di categoria e lavora con aziende italiane e internazionali di ogni dimensione, dalle pmi alle multinazionali.
È autore di numerosi volumi dedicati agli strumenti manageriali e di crescita personale e professionale. È direttore della collana Studi Professionali di Alpha Test Editore e autore de “Il Futuro delle professioni in Italia” edito da Teleconsul editore.
Professional Certified Coach (PCC), presso la International Coach Federation (ICF).
Per sapere di più sulle attività di formazione, coaching, consulenza e marketing visita i siti:

.
Per info e contatti: coach@mariocatarozzo.it.