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Il Metodo Kaizen nella crescita personale e nello studio professionale

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Indice dei contenuti

Le aziende e gli studi professionali sono chiamati a mantenere un alto livello del loro standard di servizi in un tempo in cui il paradigma della società liquida sta trovando sempre più spazio e in cui il digitale e il remote working ha cambiato la business strategy in molti settori, così come tutti i processi aziendali collegati al raggiungimento dei risultati preventivati. Viene richiesta quindi maggiore efficienza e una ricerca puntuale delle best performance, anche attraverso l’utilizzo di adeguati indicatori di performance. Tutti i processi aziendali e le attività aziendali sono coinvolte in questo percorso che deve trovare un inquadramento all’interno di una ben definita visione aziendale.

UNA STRATEGIA BASATA SUI CONTINUI MIGLIORAMENTI

La strada suggerita è quella del miglioramento personale e professionale continuo e graduale al fine di creare più valore e meno sprechi da abbinare al cambiamento radicale maggiormente implementato nella cultura occidentale. La ricerca della perfezione attraverso il miglioramento personale continuo e lo sviluppo personale permette infatti di alimentare la fonte del vantaggio competitivo creato nei confronti dei competitors. Attraverso la semplificazione dei processi aziendali vengono generate le risorse utili per essere impiegate nelle attività di miglioramento personale continuo dei dipendenti, che siano anche strutturate e misurabili, e che favoriscano la crescita personale e lo sviluppo personale del singolo. Per crescita personale si intende lo sviluppo delle potenzialità che sono già dentro di noi per elevarle in modo positivo affinché siano utili a noi e nel rapporto con gli altri.

La crescita personale è un processo continuo, che dura tutto l’arco della vita e che si riflette anche nel lavoro quotidiano in tutti i processi aziendali. Intraprendere un percorso di sviluppo personale significa diventare capaci di gestire le emozioni, e sviluppare la resilienza, l’empatia, l’adattabilità, la creatività. La strategia del miglioramento continuo e quotidiano è un vero e proprio metodo di lavoro che può essere applicato a tutte le attività aziendali e processi aziendali e contempla anche il ridisegno delle postazioni di lavoro per massimizzare la produttività, senza influire negativamente sulla crescita personale del singolo lavoratore ma anzi favorendola. Tutti i processi aziendali, dal processo di progettazione, all’attività produttiva fino al processo commerciale, possono beneficiare di questa metodologia aziendale.

Il perfetto insegnamento per l’applicazione di questa strategia possiamo apprenderlo dal Giappone, la cui vera fonte principale del successo della sua industria va ricercata a monte dei progressi tecnologici e nello specifico nel vecchio principio filosofico: “ogni cosa merita di essere migliorata”.

Infatti è proprio sull’applicazione sistematica e metodica di questo principio basilare che si è imperniata tutta la crescita economica del Giappone. Uno dei fattori di successo determinante nella trasformazione di questo principio, in un eccellente sistema di gestione di impresa, è stato il differente tipo di cultura alla base dello stato nipponico. La differenza con quella occidentale è che in quest’ultima il miglioramento nei processi aziendali viene perseguito con operazioni drastiche di cambiamento da cui si aspetta un immediato ritorno dell’investimento.

LA DIFFERENZA TRA “KAIZEN” E INNOVAZIONE

In Giappone viene utilizzato il termine Kaizen per definire il termine miglioramento e si traduce nell’impegno ad apportare quotidianamente dei piccoli miglioramenti all’interno di processi e attività aziendali più ampi, continui e graduali.

I miglioramenti toccano ogni ambito dell’esistenza, con la crescita personale che influisce positivamente sulla propria vita privata, sociale e professionale. In ambito business il miglioramento deve coinvolgere tutti i processi e attività aziendali, i componenti dell’azienda o dello studio professionale, ad ogni livello. Le sue radici si trovano nel vecchio detto giapponese: “se non si vede un uomo per tre giorni, i suoi amici dovrebbero guardarlo attentamente per scoprire quali cambiamenti si sono verificati”.

In questo detto è sottintesa la convinzione che ogni cosa, anche se di poco, cambia continuamente, che trasposto a livello di business vuol dire che non bisogna far passare giorno senza che si produca qualche miglioramento nei processi aziendali, anche se piccolo. Il management giapponese vede il miglioramento suddiviso in due fasi: il Kaizen e l’innovazione, dove innovazione significa modificare radicalmente attraverso sforzi temporanei, ma di grande entità. La differenza sostanziale tra Kaizen e innovazione è riconducibile alla differenza tra una scala ed una salita. L’innovazione conduce a un repentino miglioramento dello standard, che come in un andamento a scalini, si fermerà quando arriverà sul mercato la successiva innovazione e subirà quindi un decadimento naturale. Al contrario il principio del Kaizen conduce ad un continuo, piccolo miglioramento degli standard. Il miglior sistema di gestione è quindi quello che prevede la coesistenza e l’impiego in azienda o nello studio professionale di entrambi i sistemi, da una parte l’innovazione per elevare i nuovi standard e del Kaizen, per far in modo che questo upgrade sia mantenuto costante e duraturo nel’arco del tempo.

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LO SPIRITO DEL LAVORO DI SQUADRA

Lo spirito di gruppo, inteso come l’impegno collettivo ad affrontare il processo di miglioramento continuo tipico di questa disciplina, è particolarmente importante nell’applicazione della strategia Kaizen. Se, infatti, il miglioramento si basa sul miglioramento dei processi aziendali, questi sono a loro volta attuati dalle risorse umane che dovranno essere dotate dunque di una cultura aziendale partecipativa al cambiamento e propense a intraprendere un percorso di crescita. In effetti, la disciplina Kaizen è considerata applicata con successo soltanto quando tutti gli individui che fanno parte dell’impresa operano meglio, mettono energia nella propria crescita personale e sono più soddisfatti: lavorando in team, la felicità di un componente si riverbera su tutti gli altri e raggiungere gli obiettivi è meno complicato.

Riguardo i parametri che rientrano nella cultura del Kaizen troviamo essere proattivi e sviluppare la capacità di risolvere i problemi, essere curiosi, adottare nuovi metodi operativi quotidiani, intraprendere un percorso di crescita personale e sviluppare ulteriori competenze personali. In questo modo tutti i processi aziendali possono beneficiare di quei miglioramenti quotidiani necessari a far crescere l’azienda e lo studio professionale.

CONCLUSIONI

Nella cultura occidentale si tende a perseguire l’efficienza e le performance migliori sul mercato tramite azioni di impatto che portino ad un cambiamento radicale immediato e rapido. Questa strategia da sola si rivela inefficace quando una successiva innovazione si presenta in modo dirompente. Questo metodo giapponese va nella direzione opposta privilegiando piccole azioni quotidiane, messe in atto da ogni figura all’interno dell’azienda o dello studio professionale, volte a produrre piccoli miglioramenti personali che si sedimentano e contribuiscono a mantenere lo standard raggiunto. Per questo il lavoro in team assume un peso rilevante e più un componente è felice della sua crescita personale e professionale più questo si riflette a cascata su tutta l’azienda e su tutti i processi aziendali.

Queste due strategie aziendali non sono contrapposte, ma al contrario il “Kaizen” deve essere abbinato all’innovazione per consentire la competitività a lungo termine del business e far trovare l’azienda o lo studio professionale pronti a alzare ulteriormente l’asticella. La cornice in cui si inserisce la cultura del Kaizen contempla l’essere proattivi, intraprendere un percorso di crescita personale e sviluppare ulteriori competenze personali.

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Mario Alberto Catarozzo

Formatore, Business Coach professionista e Consulente, è specializzato nell’affiancare professionisti, manager e imprenditori nei progetti di sviluppo e riorganizzazione.
È fondatore e CEO di MYPlace Communications, società dedicata al marketing e comunicazione nel business. Nella sua carriera professionale è stato dapprima professionista, poi manager e infine imprenditore. Per questa ragione conosce molto bene le dinamiche aziendali e del mondo del business. Si è formato presso le migliori scuole di coaching internazionali conseguendo le maggiori qualifiche del settore.
Collabora con Enti, Istituzioni e Associazioni professionali e di categoria e lavora con aziende italiane e internazionali di ogni dimensione, dalle pmi alle multinazionali.
È autore di numerosi volumi dedicati agli strumenti manageriali e di crescita personale e professionale. È direttore della collana Studi Professionali di Alpha Test Editore e autore de “Il Futuro delle professioni in Italia” edito da Teleconsul editore.
Professional Certified Coach (PCC), presso la International Coach Federation (ICF).
Per sapere di più sulle attività di formazione, coaching, consulenza e marketing visita i siti:

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Per info e contatti: coach@mariocatarozzo.it.