L’università trasmette nella migliore delle ipotesi conoscenze e competenze di tipo tecnico. La pratica professionale allena tali competenze, le completa e le rende asset per l’esercizio della professione. Per generazioni questa impostazione è stat vincente e ha caratterizzato il bagaglio culturale e di mentalità del professionista, sia esso un avvocato, un commercialista, un consulente del lavoro o un notaio. Il tempo passa e la tecnologia introduce cambiamenti epocali nel mondo del business; a ciò seguono cambiamenti culturali, sociali ed economici.
LA PRIMA SVOLTA
Dal 2008 il professionale si trova a dover affrontare un periodo di crisi economica internazionale, in combinazione con la tenaglia che accelera la sua innovazione, con la competitività in crescita e con cambiamenti culturali mai visti prima. Solo il 5% dei professionisti comprende la situazione e mette mano a cambiamenti organizzativi e di mentalità. Il resto continua come da abitudine.
LA SECONDA SVOLTA
Passano 12 anni e nel 2020 un evento eccezionale stravolge il mondo: la Pandemia. Il resto è storia recente, per cui non devo ricordare nulla che ciascuno non abbia vissuto sulla propria pelle: smart working, digitalizzazione, cloud, permettono al mondo economico, tra cui le professioni, di continuare a lavorare. Cambia l’organizzazione del lavoro, cambiano i tempi, le modalità, le location, la leadership. Gli studi professionali si riorganizzano e ciò che era avvito da anni matura improvvisamente, con cambiamenti repentini in ottica imprenditoriale e manageriale. Proliferano gli studi associati, le sto, le sta, le reti professionali.
LA TERZA SVOLTA
Pochi mesi or sono possiamo raccontare l’inizio del post pandemia. Lo scenario risultante è completamente diverso dal passato. Mercato del lavoro irriconoscibile, difficoltà a trovare giovani praticanti, collaboratori motivati. L’intelligenza artificiale esplode e diventa generativa, con Chat GPT che promette cambiamenti repentini nel modo di lavorare e di gestire la relazione consulenziale.
Cosa serve al professionista moderno per affrontare tutte queste novità? Serve una mentalità nuova e competenze nuove. Quali? La mentalità si deve basare sulla flessibilità, apertura e innovazione. Gli strumenti sono quelli manageriali e imprenditoriali.
Ora poniamoci la domanda sul come in concreto si possono acquisire?
MENTALITÀ E COACHING
Sulla mentalità si lavora con il coaching. Per questo ci sono percorsi one to one di coaching, percorsi di team coaching e la formazione sul coaching. La mia società, MYPLACE COMMUNICATIONS offre tutti e tre gli strumenti: il coaching con percorsi ad hoc individuali; il team coaching con percorsi per l’intero studio o i singoli dipartimenti; la scuola di coaching (la MYP COACHING ACADEMY) che può essere frequentata nelle date in calendario, oppure personalizzata in house.
STRUMENTI DI MANAGERIALITÀ
Quanto agli strumenti manageriali e imprenditoriali c’è MASTER IN BUSINESS, il percorso di alta formazione che trasmette tutte le 8 principali competenze manageriali:
– Gestione del tempo
– Gestione dello stress
– Tecniche di comunicazione efficace
– Tecniche di negoziazione strategica
– Tecniche di Public Speaking
– Tecniche di Presentation Skills
– Leadership e gestione dei collaboratori
– Team working e tecniche di team building
STRUMENTI DI IMPRENDITORIALITÀ
Quando si guarda il mercato per fare business si diventa imprenditori. Servono, dunque, le strategie giuste. Il corso WEB INNOVATION STUDIO trasmette mentalità e strumenti imprenditoriali:
– Come creare un brand
– Come rendere visibile il proprio brand
– Come fare legal marketing
– Come utilizzare i social network
– Come fare business development: canali e strumenti
VUOI UTILIZZARE EFFICACEMENTE IL WEB NELLA PROFESSIONE:
SITO, SOCIAL, CANALI DI BUSINESS?”
ISCRIVITI AL NOSTRO CORSO WEB INNOVATION STUDIO
TI È PIACIUTO QUESTO ARTICOLO?
Leggi anche: “Tecniche di problem solving nello studio professionale“