Prima di scegliere le piattaforme social network più adatte alla propria attività, gli studi legali devono avere un’adeguata conoscenza delle regole del gioco e lo stesso i collaboratori.
Questo perché l’esercizio della libera professione, la reputazione che ogni singolo avvocato e studio legale costruisce è legata a doppio filo con la persona.
Ne deriva che nonostante ogni professionista abbia piena libertà e autonomia di gestire il proprio account personale, andrebbe sempre tenuto in considerazione che questo non dovrebbe comunicare e interagire in maniera incoerente od opposta al proprio profilo professionale e a quello dello studio legale stesso.
Compito degli studi legali, soprattutto quelli con più professionisti, è definire delle policy condivise in grado di costruire un perimetro riguardo la comunicazione o contenuti che vengono scritti o postati in qualità di collaboratori.
Come prima cosa occorre applicare le regole di deontologia professionale attraverso la definizione del “tono di voce” o registro da utilizzare, con quanta frequenza comunicare e su quali temi o aree di consulenza si dovrà porre maggiore attenzione.
Pertanto dovrà essere organizzata una linea editoriale da affiancare alle policy e un calendario di programmazione, in modo che i professionisti possano organizzarsi per produrre i contenuti richiesti da pubblicare nei social nei tempi dovuti.
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MARKETING E STUDIO LEGALE
Ma quali sono le piattaforme social più adatte per una strategia marketing adatte al brand di uno studio legale?
Vediamo le principali tecniche marketing per l’avvocato o il professionista, tenendo conto che le policy devono essere condivise e comuni per tutti i social network, ma ognuno ha obiettivi, target e contenuti comunicativi differenti.
Solo alcuni elementi grafici come il logo è meglio che mantengano un filo conduttore riconducibile allo studio.
PUBBLICITÀ PER AVVOCATI E PROFESSIONISTI SUI PRINCIPALI SOCIAL NETWORK
L’obiettivo di LinkedIn è mettere in contatto avvocati e professionisti, anche di diverse categorie, per conoscersi e confrontarsi, anche unendosi in gruppi professionali con gli stessi interessi. Il requisito fondamentale per essere in contatto su LinkedIn è quindi quello di condividere o aver condiviso interessi e percorsi professionali, per costruire una vera e propria rete professionale e personale, fatta di informazioni, opportunità e nuovi contatti.
Twitter, per le caratteristiche e per gli utilizzatori che gli sono peculiari può essere utilizzato da studi professionali legali in grado di comunicazioni tempestive, sintetiche e che siano in grado di seguire trend e interazioni immediate.
Facebook ha un registro più personale e diretto, è uno strumento fondamentale per fare pubblicità adatta a raggiungere privati cittadini e piccole aziende, specie se i servizi offerti dagli avvocati sono pensati su misura per loro.
Sarebbe opportuno separare il profilo personale da quello professionale, soprattutto perché quest’ultimo può essere utilizzato a fini markweting e promozionali, non ha limiti di utenti, ha un aspetto appunto più professionale e consente di analizzare le metriche di visibilità.
Tra le principali attività da compiere per far rendere al massimo il proprio account troviamo: aggiornare costantemente la propria pagina aziendale, scrivere o condividere contenuti interessanti per i propri utenti, interagire con i propri utenti.
Infine Instagram, forse lo strumento meno adatto al marketing di uno studio legale e ancora meno a uno studio professionale in quanto utilizzato da una fascia giovane di popolazione, ma da tenere in considerazione.
Può tornare utile per la ricerca di nuovi collaboratori ma anche per essere visibili in settori quali fashion e lusso, arte, start up e innovazione, ma la comunicazione dovrà essere molto più immediata e visiva rispetto altri social dove il testo è predominante. Sui social si intreccia una doppia necessità, quella di esporsi in modo prudente su ciò che si comunica e su come si comunica e dall’altra quella di creare scambi e collegamenti. Tra le azioni da mettere in atto c’è l’inserimento dei tag per indicare la presenza di una persona, o azienda o stakeholder, nel testo o immagine pubblicata. Questo consente di aumentare potenzialmente visualizzazioni e interazioni e contribuisce al posizionamento mostrando le relazioni che lo studio e i professionisti intrattengono.
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CONCLUSIONI
Abbiamo visto come nel marketing per l’avvocato prima di scegliere la o le piattaforme di social network su cui operare bisogna definire una policy che dovrà essere seguita dai professionisti, per fare in modo che le comunicazioni provenienti dai propri profili professionali non contrastino con quelle delle studio.
Le piattaforme più utilizzate a livello professionale sono LinkedIn, Twitter e Facebook, a seguire in coda Instagram. LinkedIn per mettere in contatto i professionisti ed è ideale per costruire una vera e propria rete professionale e personale, Twitter è rivolto a studi professionali in grado di comunicazioni tempestive mentre Facebook è uno strumento fondamentale per raggiungere privati cittadini e piccole aziende, specie se i servizi offerti dallo studio professionale sono pensati su misura per loro. Infine Instagram, sebbene non il più utilizzato per via del suo target giovane, può tornare utile per la ricerca di nuovi collaboratori ma anche per essere visibili in settori quali fashion e lusso, arte, start up e innovazione.
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