Siamo fantastici! Noi italiani siamo unici al mondo e l’orgoglio di esserlo dovrebbe accompagnarci sempre! Siamo un piccolo Paese come dimensioni, ma abbiamo lasciato tracce nella storia in tutto il mondo e in tutte le aree. Pochi popoli hanno una forza di volontà come la nostra. Pochi popoli hanno l’ingegno italico. Chi può vantare radici così profonde?! Questa mattina è andato in onda il concerto di Capodanno dalla Fenice di Venezia. E pensavo, siamo meravigliosi. Abbiamo avuto i più grandi nella Lirica, sia monodica che corale: Callas, Pavarotti, Boccelli, Verdi, Puccini, Muti e l’elenco potrebbe essere lunghissimo, a partire dalla lirica greca e latina fino ad oggi. Che orgoglio!
E che dire dell’Opera, con giganti come Giacomo Rossini e Vincenzo Bellini, o Gaetano Donizetti e Giacomo Puccini. Che orgoglio!
E la Poesia? Chi può vantare un Dante, Petrarca, Leopardi e anche qui l’elenco sarebbe infinito. Che orgoglio!
Nello Sport siamo presenti d’ovunque, dagli sport di squadra alle individualità, dall’atletica alla Formula 1, dal calcio al nuoto. Campioni del mondo in quasi tutti gli sport nella storia. Che orgoglio!
E che dire della Medicina, con figure del calibro di Rita Levi Montalcini o della scienza con Rubbia. Che orgoglio!
Vogliamo poi parlare della Moda, con le più famose griffe nel mondo made in Italy? Che orgoglio!
Oppure dell’Industria con marchi come Bugatti, Ferrari, Lamborghini, Ducati? Che orgoglio!
O preferiamo parlare di Solidarietà con Medici senza Frontiere e l’essere presenti in tutti i contesti del mondo, guerra o meno, dove c’è bisogno. Che orgoglio!
Oppure nell’Economia con Draghi a capo della BCE? Se poi ci spostiamo all’Arte e alla Scienza allora siamo al top in tutto: da Giotto a Michelangelo a Leonardo da Vinci a Galileo Galilei, ad Alessandro Volta, dal Bernini a Caravaggio. Chi ha avuto uno Stradivari? Che orgoglio!
Se poi parliamo di Città, abbiamo dei veri gioielli unici al mondo: Venezia, Firenze, Roma solo per citarne alcune. Abbiamo avuto i maggiori Navigatori ed Esploratori, da Cristoforo Colombo ad Amerigo Vespucci. Che orgoglio!
Nelle Opere d’arte e nell’Archeologia abbiamo un patrimonio infinito, il nostro petrolio verde: da Pompei ad Agrigento, da Taormina a Verona, da Ercolano a Caserta. Che orgoglio!
Non parliamo poi delle Bellezze paesaggistiche, dalla montagna del Trentino ai ghiacci del Monte Bianco, a tratti di mare tra i più belli del mondo in Sardegna o Calabria. Chi può vantare una Costiera Amalfitana, le bellezza di una Palermo, il Duomo di Milano. La Toscana è famosa in tutto il mondo, produciamo tra i migliori Vini del pianeta. Che orgoglio!
E da qui entriamo nel mondo Food e non abbiamo rivali. L’Expo giustamente avviene nel Paese più ricco al mondo di tradizione culinaria. Ogni cittadina italiana, ogni regione, ogni paese ha antiche tradizioni con ricette che tutto il mondo ci invidia. Produciamo gli olii migliori, siamo al top nel cioccolato, nel formaggio non abbiamo rivali, neppure con i nostri cugini francesi, pure eccellenti; il Parmigiano Reggiano o il Grana Padano sono esportati in tutto il mondo. Che dire poi dei salumi, dal Prosciutto di Parma allo speck del Tirolo. Anche sulle bollicine siamo al top, con la Franciacorta che svetta. E i liquori? Dal Martini al Campari, dalle grappe agli amari. Che orgoglio!
Potremmo continuare all’infinito, abbiamo come limite solo la fantasia e la memoria. Anche nella Religione siamo al top: abbiamo il Papa! E un Sant’Agostino o Tommaso d’Aquino o San Francesco? Che orgoglio!
Vogliamo poi parlare di Cinema? Da Totò a Roberto Benigni, da Sophia Loren a Monica Bellucci, a Marcello Mastroianni. La Bellezza italica è famosa in tutto il mondo e le nostre modelle sono tra le più apprezzate. Abbiamo avuto i Registi più amati nel mondo, come un Federico Fellini o un Sergio Leone. E il Teatro? Chi ha avuto un Eduardo De Filippo, per esempio?! Che orgoglio!
Se poi parliamo di quanto abbiamo esportato nel mondo, i geni italici vivono in molte altre grandi personalità, dalla cantante Madonna, all’ex sindaco di New York Mario Cuomo, al regista Coppola. Lo stesso Papa Bergoglio ha natali italiani. Che orgoglio!
E se pensiamo che la lingua italiana non è certo la più parlata nel mondo, a differenza dell’inglese, spagnolo e francese, capiamo ancor di più quanto siamo unici, perché abbiamo portato la nostra cultura nonostante la lingua ci giocasse contro.
Forse l’unica vera nota dolente sono i politici, tra i più scarsi al mondo, almeno negli ultimi decenni. Questo sì. Anche la corruzione e la tendenza a non essere uniti ed avere poco senso della comunità effettivamente andrebbero migliorate. Quell’unione fisica del Paese realizzata nel 1870 deve ancora avvenire come mentalità. C’è da dire poi che la corruzione non è un fenomeno solo italiano, anzi. Se ci spostiamo in altri Stati, per esempio il sud America, ce n’è molta di più, solo che se ne parla meno. Questo è un difetto italico: non siamo abituati “a lavare i panni sporchi in casa”, ma li spiattelliamo ai quattro venti. Siamo polemici, siamo attaccabrighe (pochi Paesi hanno una giustizia così congestionata). Ma siamo anche passionali, creativi, estroversi, generosi, coraggiosi, determinati, grintosi.
Chi ha avuto modo di vivere all’estero ha provato la nostalgia per l’Italia. Quando andiamo in vacanza, anche in posti bellissimi, siamo poi felici di tornare, non solo perché è casa, ma perchè l’Italia è unica. Provate ad andare in una panetteria in un qualunque Paese del mondo e non troverete mai la varietà di pane che c’è in una panetteria italiana. E il caffè, vogliamo parlarne di quanto ci manca quando siamo all’estero? O la pasta fatta come si deve?
Smettiamola dunque di fare polemica e partiamo con il passo giusto per questo 2015, cercando ciascuno di fare la differenza nel proprio piccolo. Cerchiamo di lavorare sull’unità, sul senso di Paese, sulle cose positive che ci sono e da lì sistemiamo le tante che non vanno bene. Per poter trovare soluzioni e avere energia e grinta bisogna partire da ciò che funziona, bisogna trovare motivazione e con senso di realismo operare concretamente passo dopo passo per cambiare ciò che non va. I problemi ci sono e le difficoltà sono tante, su questo non ci piove. Non vanno né sminuite, né trascurate, anzi. Ma proprio perché c’è tanto da fare, la polemica non serve a nulla. Gli alibi tanto meno. Puntare sempre il dito su altri non porta risultati. Dobbiamo fare, ciascuno.
Vi auguro un 2015 fatto di azioni concrete verso un miglioramento individuale e collettivo che porti maggiori soddisfazioni e felicità. Una società che funziona è una società felice prima di tutto. E ciascuno deve metterci del suo.
Chi ha una meta cerca una strada, chi non ha una meta cerca una scusa. Ricordiamocelo sempre!