Una buona comunicazione rappresenta, oggi più che mai, uno strumento centrale per poter raggiungere i propri obiettivi, siano essi personali o collettivi, e per poter gestire e mantenere relazioni lavorative positive a ogni livello di studio professionale o di un’organizzazione. Questi aspetti generali hanno ricevuto un’ulteriore accelerazione da quando il periodo pandemico ha costretto milioni di persone a operare da remoto. La maggiore digitalizzazione dei canali di comunicazione che è derivata dalla situazione degli ultimi anni ha rafforzato la presenza di strumenti di video-conferenza e di messaggistica che, almeno in alcuni casi, hanno comportato anche il costituirsi di una nuova cultura della comunicazione (alcuni studi professionali e azienda ad esempio, hanno iniziato a prediligere approcci non piramidali, ma fondati sulla comunicazione laterale in cui tutti i collaboratori vengono incoraggiati a partecipare attivamente alle riunioni).
Quando si parla di comunicazione si intendono tutta una serie di metodi utili a trasmettere e ricevere informazioni, siano esse scritte (ad esempio email), orali (conversazioni), non-verbali (gesti ed espressioni), di ascolto (in particolare il cosiddetto “ascolto attivo”). Tutti questi aspetti costituiscono il quadro generale che influenza profondamente la possibilità di comprendere ed essere compresi, tanto nelle relazioni con i propri collaboratori quanto in quelle con i clienti.
I collaboratori che si dimostrano in grado di trasmettere una comunicazione efficace sono anche in grado di costruire rapporti di fiducia con i propri interlocutori, con un conseguente miglioramento della produttività e del proprio coinvolgimento emotivo. Da un punto di vista dello Studio, questi collaboratori diventano delle risorse preziosissime per ogni aspetto della vita del proprio team.
Ciò accade perché una comunicazione inefficace porta inevitabilmente a un abbassamento della motivazione generale e, conseguentemente, a un calo della fiducia nei confronti di colleghi, superiori e collaboratori. Spesso si parla di comunicazione efficace solamente quando un messaggio viene inviato o ricevuto in modo corretto; in altre parole, quando si presume che alcune informazioni o idee siano trasmesse correttamente ai propri destinatari. Questa assunzione, tuttavia, risulta estremamente riduttiva poiché raramente il cuore della questione si trova semplicemente nella veicolazione di un messaggio, ma piuttosto nella costituzione di relazioni positive, fondate sul rispetto e la fiducia reciproca.
Se prendiamo in considerazione la comunicazione interna a un gruppo possiamo facilmente comprendere che il mantenimento di una comunicazione efficace è in grado di assicurare un grado elevato di fiducia all’interno del team, in cui tutti si sentiranno coinvolti e aggiornati rispetto alla direzione del lavoro collettivo. Tutti i membri del team si sentiranno quindi compresi da tutte le parti coinvolte, anche attraverso un vocabolario chiaro e condiviso. Un collaboratore che si sentirà ascoltato e coinvolto nel processo comunicativo avrà inevitabilmente la sensazione di essere apprezzato dal gruppo di lavoro, con la creazione immediata di una cultura maggiormente collaborativa.
La comunicazione, che sia interna o esterna a un gruppo, dovrà quindi essere sempre trasmessa in una modalità che possa essere ben compresa da tutti, facendo attenzione a evitare inutili prolissità e cercando sempre di centrare il cuore della questione. In questo senso nulla potrà essere dato per scontato e sarà necessario cercare conferme della reale ricezione del messaggio che si sta veicolando attraverso la presentazione di domande, l’ascolto attivo e la capacità di dare a tutti la possibilità di prendere parte alla conversazione senza timore di essere giudicati.

Tutto questo semplicemente ponendo maggiore attenzione alla comunicazione, cercando di trasmettere con chiarezza i messaggi e le informazioni, scegliendo con grande attenzione il mezzo della comunicazione stessa (scritta, verbale, faccia a faccia, da remoto, ecc.), assicurandosi che tutte le persone si sentano coinvolte e facendo attenzione a utilizzare un ascolto attivo che sia in grado di mostrare il nostro profondo grado di empatia.
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