Oggi è una giornata particolare. Oggi è il 14 luglio. In Francia si festeggia la presa della Bastiglia, culmine della Rivoluzione francese, atto di liberazione e di libertà. Ma oggi festeggiamo anche un uomo, che come Ghandi ha rappresentato una “montagna che cammina”. Oggi festeggiamo il ricordo di Liu Xiaobo, morto ieri all’età di 61 anni nelle prigioni cinesi. Premio Nobel per la Pace nel 2010, la sedia vuota per la sua assenza forzosa rimane nella storia.
Lui non c’era a ritirare questo riconoscimento, non poteva esserci, era rinchiuso nelle patrie galere cinesi. Perché? Perché la pensava diversamente dal regime, perché voleva la democrazia per il suo popolo. Passerà il resto della sua vita in galera. Fino a ieri, dove il suo corpo ha trovato finalmente la libertà. Il suo spirito lo era già, come lo spirito della sua compagna, Liu Xia, ancora agli arresti domiciliari. La sua colpa? Aver amato ed essere fedele ad un dissidente del regime.
Mi sento commosso mentre scrivo questo articolo, mi sento piccolo piccolo di fronte a montagne morali e umane come queste. “Libertà va cercando”…era Dante il cercatore di libertà e tanti altri lo sono stati nella storia dell’umanità, Liu Xiaobo, come Nelson Mandela, Martin Luther King, Ghandi, era tra questi.
Nel 2009, a condanna pronunciata di 11 anni di reclusione, rispose solo “Non ho nemici”…
Penso che il silenzio, nella mente di ciascuno di noi, possa completare il resto…
Libertà va cercando, ch’è sì cara come sa chi per lei vita rifiuta
(Purgatorio, canto I, vv. 70-72 – Dante Alighieri)
Non ho nemici, dice ai suoi aguzzini. Molti di noi ne hanno tanti di nemici, invece, nella propria mente il più delle volte. La libertà è prima di tutto d’animo e poi del corpo. Si può volare o si può essere imprigionati, nel proprio corpo come nelle galere di qualche regime.
La poesia, la filosofia, la speranza, il credere in un mondo migliore lo accompagneranno per tutta la vita.
È questa la libertà. È credere che domani possa essere migliore. È credere che esistano persone migliori di quanto pensiamo, anche quando siamo in galera e ce ne sono tante di galere vere o autoinflitte. La peggiore? Lo scetticismo, il non credere più a nulla, come recitò Roberto Benigni nella sua magistrale riproposizione della Costituzione italiana. La cosa peggiore? Non credere più a nulla, gettare la spugna, pensare che tanto non c’è nulla da fare.
Dante è cercatore di libertà nel suo viaggio in Purgatorio. Quando Virgilio lo presenterà a Catone l’Uticense sa che Catone conosce il valore della libertà, che trovò in quel caso nel suicidio, la liberazione dal proprio corpo, scelta ultima a fronte dell’imminente ascesa al potere di Cesare. Una libertà drammatica un’altra volta, ma sospirata e raccolta.
Mi piace pensare che sia stato lui Liu Xiaobo in piedi, fiero, davanti alla colonna di mezzi blindati a Piazza Tienammen in quella notte del 4 giugno 1989 mentre a Pechino l’esercito cinese si appresta al bagno di sangue che porterà alla repressione delle proteste studentesche verso la libertà.
Erano lì, 200.000 soldati schierati con la libertà di un popolo…
Oggi è un giorno speciale, oggi è il 14 luglio non solo in Francia, ma in tutto il mondo.
La libertà non ha confini, non ha bandiere e non ha epoche.
Rendiamo onore alla nostra libertà e a tutti coloro che hanno lottato per fare in modo che oggi ne possiamo godere.