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Liberi professionisti e social media: quali differenze tra social network e social media? (puntata n. 2)

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Indice dei contenuti

Abbiamo visto nella precedente puntata qual è la relazione che lega il sito Internet di Studio e i social media. In sostanza, abbiamo risposto alla domanda: “servono i social media per i professionisti dell’area legale”? La risposta è stata: decisamente SI! A condizione di conoscerli e saperli usare opportunamente. Fornire le regole fondamentali è proprio ciò che ci proponiamo di fare con questa guida pratica ad uso di avvocati, commercialisti, consulenti del lavoro e notai. Come abbiamo visto, le stesse regole valgono anche per altre categorie professionali, anche se il nostro focus è sulle professioni legali.

L’errore che non va commesso nell’approcciarsi al mondo dei social media è quello di pensare che poiché sono gratuiti (almeno nelle funzionalità basic) di conseguenza il loro uso è “tutto grasso che cola”. Molti quindi dedicano momenti ritagliati da altre attività, attimi distratti, poca cura e attenzione. Ma un rischio, nel fare ciò, è sempre in agguato: la viralità che contraddistingue il web, e i social in particolare, può fare danni seri alla propria reputazione e immagine digitale e…reale. Dunque, non sottovalutiamo lo strumento, né per ciò che riguarda i suoi aspetti di business development, né per ciò che attiene alle conseguenze dannose sulla nostra reputation.

Per chi muove i primi passi nel mondo web alcuni termini appaiono oscuri e spesso le distinzioni sono incomprensibili. Abbiamo provato a fare un po’ di chiarezza nel glossario dei termini web pubblicato in un precedente post. Focalizziamoci ora su due termini che si sente spesso pronunciare come se fossero sinonimi: social media e social network

Per metterla sul semplice, possiamo dire che con social media si intendono gli strumenti che permettono di comunicare con un pubblico. Con social network, invece, si intende la rete di relazioni tra un gruppo di persone. Se immaginassimo i due concetti come due insiemi, potremmo dire che l’insieme dei social media comprende quello dei social network. La relazione tra i due concetti (forzandola un pochino) è di genus ad speciem. In altre parole: con social media si intendono gli strumenti social; con social network si intendono le reti sociali tra persone. Per creare reti sociali di relazioni (network) ci vogliono strumenti che lo permettano (media). Wikipedia descrive i social media come “tecnologie e pratiche online che le persone adottano per condividere contenuti testuali, immagini, video e audio”, mentre i social network come una “rete sociale (…) di individui connessi tra loro da diversi legami sociali”.

Quali sono i social media oggi utilizzabili sul web? 

  • I social network (Facebook, LinkedIn, Google+ ecc.)
  • Microblogging (Twitter) e i blog
  • Content communities (Youtube, Flickr ecc.)
  • Progetti di collaborazione aperta (es. Wikipedia)

A queste categorie si possono aggiungere piattaforme di giochi sociali e di vite virtuali (Second Life). 

Focalizziamoci ora sui social network, le reti sociali tra individui che hanno interessi in comune. Se ci pensate, concettualmente non c’è nulla di nuovo sotto il sole; dal 1600 le corporazioni assolvevano alla stessa funzione: aggregare persone per condividere interessi, proteggerli, svilupparli. Sono cambiate dunque le piazze, i modi, ma la ratio è sempre la stessa.

Quali sono i principali social network oggi in Rete interessanti per i professionisti?

Eccoli:

  • LinkedIn: è il social network professionale per eccellenza, dove si incontrano domanda e offerte di lavoro, dove si creano collegamenti con professionisti di diverse categorie, colleghi, ex colleghi, gruppi professionali; particolarmente interessante è la possibilità di partecipare a gruppi professionali uniti dal medesimo interesse contenutistico e di business.
  • Twitter: è il micro blogging più famoso in cui si può comunicare velocemente e in tempo reale in soli 140 caratteri, arricchendo i tweet con link, video, foto. È uno strumento utilizzabile sia con finalità di business e professionali (per esempio, per comunicare scadenze, news ecc.), sia con finalità ludiche.
  • Google+: è il social network di Google, quindi molto utile per il posizionamento sul famoso motore di ricerca. Ben fatto, ha sia finalità di business che ludiche, con possibilità anche qui di creare gruppi legati da un medesimo fine o interesse.
  • Facebook: il social network più famoso che oggi conta più di 1,5 miliardi di persone connesse per raccontarsi un po’ di tutto; è utilizzato sia per finalità ludiche che di business, soprattutto dai grandi brand che hanno così modo di instaurare un canale privilegiato con i propri consumatori.
  • Xing: è un social network nato con finalità di business sul modello di LinkedIn.
  • Viadeo: simile anch’esso a LinkedIn, nato per collegare professionisti, imprenditori, manager e in generale chiunque abbia necessità di creare reti di contatti a fini lavorativi.

Per concludere, va ricordato che di estremo interesse per uno studio professionale può essere creare un proprio canale su YouTube dove caricare i video relativi allo studio e ai suoi professionisti (video in pillole di novità, stralci di convegni, attività formative ecc.).

Buon lavoro!

 

Mario Alberto Catarozzo

Formatore, Business Coach professionista e Consulente, è specializzato nell’affiancare professionisti, manager e imprenditori nei progetti di sviluppo e riorganizzazione.
È fondatore e CEO di MYPlace Communications, società dedicata al marketing e comunicazione nel business. Nella sua carriera professionale è stato dapprima professionista, poi manager e infine imprenditore. Per questa ragione conosce molto bene le dinamiche aziendali e del mondo del business. Si è formato presso le migliori scuole di coaching internazionali conseguendo le maggiori qualifiche del settore.
Collabora con Enti, Istituzioni e Associazioni professionali e di categoria e lavora con aziende italiane e internazionali di ogni dimensione, dalle pmi alle multinazionali.
È autore di numerosi volumi dedicati agli strumenti manageriali e di crescita personale e professionale. È direttore della collana Studi Professionali di Alpha Test Editore e autore de “Il Futuro delle professioni in Italia” edito da Teleconsul editore.
Professional Certified Coach (PCC), presso la International Coach Federation (ICF).
Per sapere di più sulle attività di formazione, coaching, consulenza e marketing visita i siti:

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Per info e contatti: coach@mariocatarozzo.it.