|

Liberi professionisti e social media: cosa sapere prima di far sviluppare l’App di Studio (puntata n. 10)

|
Condividi

Indice dei contenuti

Nella precedente puntata abbiamo introdotto l’App nello Studio professionale e abbiamo visto perché è utile sostituire la vecchia e polverosa newsletter con un nuovo modo di dialogare con i propri clienti, l’App.

Mentre la newsletter viaggia via email e il più delle volte resta sepolta nella cronologia della posta in arrivo senza essere neppure aperta dal cliente, le news inviate via App arriveranno al cliente e saranno evidenziate sia con un pop up che indicherà il contenuto (ad esempio “Lo studio Rossi ha inserito un nuovo articolo”), sia con un numerino accanto all’icona dell’App, ad indicare nuovi contenuti. È simile a quanto accade già ora con le icone della posta o di WhatsApp che ciascuno di noi ha sui propri device mobili. In definitiva, impossibile dimenticarsi o non accorgersi delle news che lo studio ha inviato tramite App sul nostro tablet o smartphone.       

Il secondo vantaggio indiscusso dell’App è che permette di inviare qualunque tipo di contenuto:

  • articoli
  • news
  • documenti
  • video
  • immagini
  • eventi

Ulteriore vantaggio è che l’App permette non solo di inviare aggiornamenti e informazioni (come la newsletter), ma anche di fornire servizi al cliente. È possibile per esempio creare un’area riservata e fornire a ciascun cliente una username e password per lo scambio di documenti e informazioni riservate, piuttosto che utilizzare l’App come sistema di messaggistica al posto della email, oppure fornire consulenze. La newsletter è uno strumento rigido, unidirezionale: il professionista inserisce contenuti che l’utente fruisce così come sono. L’App, invece, è uno strumento personalizzabile che permette interazione tra le parti.

Considerate inoltre che l’App se da un lato permette di fidelizzare i clienti attuali fornendo loro servizi su misura (se ben fatta), dall’altro può essere scaricata dagli Store anche da chi non è ancora cliente dello Studio e che in questo modo avrà la possibilità di conoscere i servizi che lo studio offre. Innegabile quindi è la funzione di business development dell’App, cosa invece assai limitata nella newsletter.

Come può il cliente fruire dell’App? Il cliente dovrà essere informato dallo studio del fatto che è disponibile l’App e che può scaricarla dal relativo store on line. Una volta scaricata sul proprio device mobile il cliente sarà connesso allo studio e riceverà sull’App tutti i contenuti che quest’ultimo metterà a disposizione tramite lo strumento.

Per i prospect, i potenziali clienti, invece la possibilità di venire a conoscenza dell’App di studio sono legati al passaparola, agli eventi quali attività di formazione e seminari, ad attività di marketing e a ricerche effettuate direttamente sugli store.

Chiariamo subito che esistono due tipologie di App:

  • Mobile App
  • Web App

Le prime sono le App scaricabili dagli store on line e che devono essere installate sui dispositivi mobili per funzionare. Le seconda, invece, sono dei collegamenti posizionati sul device mobile (delle icone) che rimandano ad un sito internet.

Entrambe presentano vantaggi e svantaggi.

La Mobile App ha tre vantaggi:

  1. è un software di servizi dedicati
  2. permette notifiche push (sono le informazioni che raggiungono l’utente)
  3. i contenuti possono essere scaricati in locale ed essere fruiti anche in assenza di connessione internet.

Presenta anche due svantaggi:

  1. costano molto
  2. occupano memoria sul dispositivo.

La Web App ha due vantaggi:

  1. costa molto meno della mobile App (di fatto è un sito internet lite)
  2. non occupa spazio sul dispositivo mobile.

Ha due svantaggi:

  1. non funziona senza connessione Internet
  2. non permette notifiche push, per cui deve essere l’utente ad andare di volta in volta a controllare se ci sono novità.

Quale scegliere delle due? Dipende dalle esigenze, dai servizi che si vogliono offrire. Giusto per semplificare, possiamo dire che se volete realizzare una App di servizi diversi da quelli forniti dal sito Internet di Studio e soprattutto se avete materiali da portare a conoscenza dei vostri clienti con una certa costanza, la Mobile App è preferibile, anche perché con il sistema push di notifiche va a sostituire completamente la newsletter. All’opposto se volete solo facilitare l’accesso dei vostri clienti al vostro sito di studio, oppure fornire solo alcuni servizi semplificati, allora la Web App è sufficiente.

Costi: ce n’è anche qui di tutti i tipi. Diciamo che una Mobile App ben fatta e personalizzata può andare da 5000 a 10000 euro per ciascun sistema operativo, quando una Web App con poche centinaia di euro può essere realizzata. Altro vantaggio della Web App è che non va inserita sugli store (in quanto non è un software che dev’essere installato) e quindi non soggiace ad alcun controllo dei relativi store (vaglio invece a cui deve essere sottoposta la Mobile App). Inoltre poiché la Web App non è un software, è sufficiente una sola Web App per qualunque tipologia di device mobile, mentre per la Mobile App è necessario sviluppare per ogni sistema operativo la propria App. Quindi, per intenderci, bisognerà sviluppare una Mobile App per IOS, una per Android ecc.

Da chi far sviluppare l’App di studio? Esistono società specializzate e comunque sono gli sviluppatori a dover programmare la vostra App. Le tempistiche possono variare da un paio di mesi in su, a seconda della complessità dell’App e della velocità dello sviluppatore.

Una volta fatta sviluppare l’App, trovato un nome, creata l’icona che la identificherà, l’App va inviata allo store di riferimento dove dovrà essere sottoposta al vaglio dei tecnici dello store che verificheranno che non violi alcuna norma e che ha le caratteristiche per essere messa sullo store. Va pagata una tantum definita da ciascuno store per questa attività, nell’ordine di qualche centinaio di euro. Se l’App è gratuita non si deve altro allo store; se l’App è a pagamento, invece, lo store ha diritto ad una percentuale su ogni vendita, secondo quanto previsto dal relativo contratto di distribuzione che dovrete sottoscrivere per metterla sullo store.

Periodicamente l’App deve essere aggiornata per eliminare eventuali bug e per mantenerla tecnologicamente aggiornata.

Bene, ora avete le informazioni fondamentali per potervi orientare in q usto nuovo mondo e fare scelte oculate. Scrivetemi per ogni esigenza, chiarimento o approfondimento e sarà un piacere potervi rispondere. 

Spero che questa guida sui social media per lo studio professionale e sulle nuove tecnologie a supporto del business development di studio sia stata interessante e vi abbia fornito spunti di riflessione e nuove idee.

Per partecipare ai corsi organizzati specificamente sulle esigenze dello studio professionale, per la consulenza organizzativa e per percorsi di coaching mirati sulle vostre esigenze professionali potete contattarmi via email su coach@mariocatarozzo.it.

In bocca al lupo e buon lavoro a tutti voi e buon inizio 2014!!!

Mario Alberto Catarozzo

Formatore, Business Coach professionista e Consulente, è specializzato nell’affiancare professionisti, manager e imprenditori nei progetti di sviluppo e riorganizzazione.
È fondatore e CEO di MYPlace Communications, società dedicata al marketing e comunicazione nel business. Nella sua carriera professionale è stato dapprima professionista, poi manager e infine imprenditore. Per questa ragione conosce molto bene le dinamiche aziendali e del mondo del business. Si è formato presso le migliori scuole di coaching internazionali conseguendo le maggiori qualifiche del settore.
Collabora con Enti, Istituzioni e Associazioni professionali e di categoria e lavora con aziende italiane e internazionali di ogni dimensione, dalle pmi alle multinazionali.
È autore di numerosi volumi dedicati agli strumenti manageriali e di crescita personale e professionale. È direttore della collana Studi Professionali di Alpha Test Editore e autore de “Il Futuro delle professioni in Italia” edito da Teleconsul editore.
Professional Certified Coach (PCC), presso la International Coach Federation (ICF).
Per sapere di più sulle attività di formazione, coaching, consulenza e marketing visita i siti:

.
Per info e contatti: coach@mariocatarozzo.it.