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Liberi professionisti e social media: come utilizzare Twitter a fini professionali (puntata n. 4)

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Se LinkedIn è certamente il principale social network in stile professionale, non è certamente l’unico. Un enorme sviluppo negli ultimi anni lo ha avuto anche Twitter, un social media caratterizzato dalla velocità e sinteticità dei messaggi – chiamati tweet – che non possono superare i 140 caratteri. La domanda che molti professionisti dell’area legale si pongono è se Twitter possa rappresentare uno strumento in linea con le esigenze di comunicazione e business development dell’avvocato, del commercialista, del consulente del lavoro.

Partiamo dal comprendere meglio come funziona Twitter. Stiamo parlando di un microblogging, quindi di uno strumento in cui i messaggi si susseguono con un ritmo molto sostenuto e hanno la funzione di portare il lettore a conoscenza di news, informazioni, scadenze, contenuti sintetizzati in 140 caratteri. Questa lunghezza del messaggio deve essere sufficiente a far comprendere al lettore se meritano approfondimento oppure no. All’interno del tweet è possibile inserire, oltre al testo, link a pagine web, immagini, video, musica.  

Innanzitutto, quali messaggi riceveremo? La regola è che riceveremo solo i tweet scritti dalle persone che abbiamo scelto di seguire (following), oppure i tweet che le persone che seguiamo ritweetteranno all’interno delle loro cerchie di followers. È quest’ultimo uno dei modi principali con cui verremo a conoscenza di nuove persone che scrivono tweet interessanti e che a nostra volta potremmo scegliere di seguire. Punto numero 1, dunque, è che con Twitter non riceviamo spam, ma solo contenuti tweettati da persone che abbiamo scelto.

Punto numero 2: leggeranno i nostri tweet solo coloro che hanno scelto di seguirci. Per uno Studio professionale ciò vuol dire comunicare ai propri clienti che lo Studio ha aperto un account su Twitter e invitarli a seguirci. Sarà inoltre utile collegare il proprio sito web di Studio a Twitter e inserire su brochure e carte intestate il relativo account.

Punto 3: l’account Twitter può essere creato sia dal singolo professionista, che dallo Studio professionale. Nel primo caso, l’account sarà legato alla vostra persona, con tanto di fotografia, nel secondo caso, invece, sarà al servizio dello Studio e si identificherà con ogni probabilità con il logo di Studio.

Punto 4: per quali contenuti può essere utilizzato Twitter? Il microblogging si presta molto bene per comunicare scadenze, news, novità normative, approfondimenti. Per la professione del commercialista è uno strumento che può diventare molto utile, così come per il consulente del lavoro. Per l’avvocato, meno legato alle scadenze e alle continue novità (quantomeno non come i colleghi dell’area economica e fiscale), si presterà per comunicare eventi, contenuti quali note a sentenza, pubblicazioni, riforme.

Punto 5: come può contribuire Twitter nel business development del professionista? La premessa è che tutti, o la maggior parte dei contenuti pubblicati risiedano sul vostro sito di Studio, nella pagina articoli/blog/news. In questo modo potrete in 140 caratteri inserire il titolo della notizia e rimandare con il relativo link alla vostra pagina web per leggere la versione integrale. In tal modo otterrete due risultati contemporaneamente: a) darete informazioni utili ai vostri lettori e b) farete entrare i lettori che atterreranno sulla landing page della notizia nel vostro mondo dove troveranno la vostra presentazione di attività, organizzazione ecc.

Punto 6: quanto pubblicare? Tutto dipende dalla quantità di informazioni e notizie che avete da condividere e dal tipo di attività professionale svolta. Diciamo che anche qui un po’ di equilibrio non guasta. Così come pubblicare una volta a settimana può essere un po’ poco, al contrario pubblicare decine di notizie al giorno potrebbe essere fastidioso per chi vi segue. Sappiate scremare le informazioni davvero utili, altrimenti diventate spammer, tediosi. Va bene dare informazioni prese da altri siti, tipo quotidiani, ma anche qui non esagerate, nel senso che per un professionista l’obiettivo potrà essere quello di dare informazioni ai propri clienti e prospect (potenziali clienti), ma anche quello di promuovere la propria attività dimostrando con i contenuti la propria competenza.

In conclusione, anche Twitter può essere un social media decisamente utile per l’attività di business development del professionista se utilizzato in modo coerente, accurato e di supporto al sito Internet di Studio.

La newsletter potrebbe essere opportunamente sostituita da una sezione del sito Internet di Studio dedicata alle news e agli articoli, dove Twitter può rappresentare una vlida alternativa per portare a conoscenza dei relativi contenuti i clienti di Studio.

Vi consiglio inoltre di scaricare una bellissima applicazione che vi permetterà di sfogliare i contenuti dei vostri social network preferiti, a cui siete iscritti, come se fossero pagine di una rivista. Parliamo di Flipboard, di cui potete scaricare la relativa App dai vari Store, a seconda della piattaforma mobile che utilizza il vostro tablet o smartphone (Apple Store per il mondo IOS = Apple; Google play per il mondo Android; Windows Store per il mondo Windows; Blackberry World per il mondo RIM = BlackBerry). Questa la pagina web ufficiale: https://flipboard.com

Buon lavoro!

Mario Alberto Catarozzo

Formatore, Business Coach professionista e Consulente, è specializzato nell’affiancare professionisti, manager e imprenditori nei progetti di sviluppo e riorganizzazione.
È fondatore e CEO di MYPlace Communications, società dedicata al marketing e comunicazione nel business. Nella sua carriera professionale è stato dapprima professionista, poi manager e infine imprenditore. Per questa ragione conosce molto bene le dinamiche aziendali e del mondo del business. Si è formato presso le migliori scuole di coaching internazionali conseguendo le maggiori qualifiche del settore.
Collabora con Enti, Istituzioni e Associazioni professionali e di categoria e lavora con aziende italiane e internazionali di ogni dimensione, dalle pmi alle multinazionali.
È autore di numerosi volumi dedicati agli strumenti manageriali e di crescita personale e professionale. È direttore della collana Studi Professionali di Alpha Test Editore e autore de “Il Futuro delle professioni in Italia” edito da Teleconsul editore.
Professional Certified Coach (PCC), presso la International Coach Federation (ICF).
Per sapere di più sulle attività di formazione, coaching, consulenza e marketing visita i siti:

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Per info e contatti: coach@mariocatarozzo.it.