Sembra remota come ipotesi e invece è molto più vicina di quanto ci si possa immaginare. Software, gestionali di studio, ma anche algoritmi in cloud faranno presto ingresso nel mercato dei liberi professionisti per integrare e aumentare le attività svolte oggi dagli umani.
Tutto questo – ci possiamo chiedere – a cosa servirà mai?
La domanda che molti si pongono, in sostanza, è perché dovrebbe applicarsi l’intelligenza artificiale all’ambito giuridico, per esempio, o agli adempimenti fiscali o alle pratiche di un consulente del lavoro o di un notaio? La risposta trova soluzione su diversi campi, vediamoli.
LE RAGIONI DELLA AI
Innanzitutto possiamo dire che l’evoluzione tecnologica si espande a macchia d’olio in ogni settore dell’economia e della relazioni sociali, per cui perché dovrebbe risparmiare proprio l’ambito giuridico-economico?In secondo luogo, la concorrenza sempre più accesa nel mondo professionale si gioca non solo sulla qualità del servizio (fondamentale), ma anche sulla velocità di esecuzione e sul pricing.
L’AI può rendere molto più veloce il rilascio di un parere che si basi su ricerche giurisprudenziali, dottrinali e normative. La velocità in una ricerca integrata fatta da un sistema di intelligenza artificiale è decisamente maggiore di quella di qualsiasi essere umano. Gli algoritmi dell’AI, che tra l’altro continueranno ad apprendere e quindi a potenziare le proprie capacità con l’uso, potranno scandagliare migliaia di informazioni in breve tempo, processarle e rendere dei resoconti e delle sintesi che poi l’essere umano potrà utilizzare come base dei propri atti e pareri.
L’intuito e l’esperienza dell’avvocato, per esempio, o del commercialista, andranno a nozze se potranno essere impiegate per attività a valore aggiunto, per concludere e perfezionare un processo che ha avuto inizio con delle chiavi di ricerca e che è stato portato avanti da algoritmi che filtrano, confrontano e mettono in ordine. Ciò vuol dire ore di lavoro a basso valore aggiunto risparmiate; vuole dire potersi dedicare nel frattempo ad altre attività più produttive.
Questo comporta maggior velocità di realizzazione, ottimizzazione delle risorse e quindi miglior allocazione delle stesse. Ma ciò comporta anche risparmio di tempo, energie e quindi razionalizzazione delle risorse che possono voler dire miglior prezzo per il cliente, oppure maggior marginalità per il professionista. Pensate inoltre a tutte le attività di verifica e di revisione: invece di impiegare ore, magari in due a fare la collazione dell’atto, poter affidare all’AI questo compito. Considerate inoltre la maggior affidabilità nel tempo: l’AI è instancabile, può funzionare a ritmo continuo 24 ore su 24, non vede malattia, ferie o riposo. Insomma, per tutta una serie di attività potrebbe essere davvero una manna dal cielo.
STAFF INTELLIGENTI
Considerate, inoltre, che l’uso dell’AI non riguarderà solo i contenuti tecnici della professione, quindi normativa, giurisprudenza, modelli di atti e così via, ma riguarderà anche parte della attività ora svolte dallo staff. Avremo in studio assistenti virtuali, sul modello di SIRI e di CORTANA o di ALEXA, a cui poter chiedere di inviare email, di fare telefonate, di rispondere al telefono, di gestire pagamenti, di organizzare riunioni e prenotare treni e alberghi. Non aggiungo altro quanto al risparmio di denaro, di tempo e di stress. Tali assistenti saranno presenti in cloud sul nostro cellulare, computer, tablet, quindi onnipresenti e sempre a disposizione. Ciascuno potrà avere la propria assistente personale, veloce, economica, puntuale, dedicata.
A molti di noi questo scenario fa paura ed è ovvio: è nuovo e come tutte le cose nuove cambiano lo status quo e destabilizza.
UN VIAGGIO NEL 2050
Immaginate se potessimo essere crioconservati per 30 anni ed essere svegliati nel 2050. Cosa pensate che troveremmo? Provate a pensare di andare a dire ad un avvocato del 2050 di assumere la segretaria… oppure di prendere i collaboratori per le ricerche giurisprudenziali e così via…
Tutto ciò di cui parliamo oggi sarebbe scontato, anzi bizzarro il contrario, così come per noi oggi è scontato mandare la pec, oppure usare la email. Ogni epoca ha tacciato di inutilità o di pericolo il cambiamento, in quanto considerato minaccioso e/o inutile. Nulla di nuovo sotto il sole, quindi; corsi e ricorsi storici, che come le stagioni si ripropongono. La vera sfida, quindi oggi, è comprendere il cambiamento, coltivarlo, assecondarlo e infine renderlo parte della propria vita per migliorarla.
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