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Il re è nudo! Così Hans Christian Andersen descrive la condizione del sovrano che pensava di aver indosso vesti pregiate e invece era stato convinto di qualcosa che non c’era (più): i vestiti. Appariva così in tutta la sua umanità e nudità colui che un tempo aveva fatto della propria immagine un punto di forza per distinguersi dagli altri. Nella novella di Andersen solo un bambino, nella sua ingenuità e soprattutto privo di qualunque pregiudizio, ha l’impudenza di gridare davanti a tutti “il re è nudo!”.

Non voler vedere la realtà, volersi arroccare dietro timori o abitudini di lunga data, voler chiudere gli occhi di fronte al cambiamento potrebbe portare anche noi a restare…in mutande! Lo so, lo so, molti penseranno che in mutande ci siamo già, ma io qui intendo non in termini economici, quanto di prospettive. Restare aggrappati a vecchi vestiti, potrebbe davvero lasciarci completamente senza, scoperti e impreparati al nuovo che è già intorno a noi.

Un tempo il cliente acquistava il valore della prestazione professionale, che pertanto non poteva essere ridotto ad una semplice fornitura. Oggi il cliente sempre di più cerca l’utilità e a fronte di ciò sceglie, confronta e cambia. Il prezzo diventa un parametro sempre più centrale nella scelta (non l’unico, per fortuna) e starà al professionista saper far cogliere il valore aggiunto dalla propria invece che altrui prestazione.

Consumo, pago, pretendo. Funziona più o meno così oggi. A meno che sia il professionista a trasmettere qualcosa in più, il quid pluris che lo distingue dalla concorrenza (uso consapevolmente questo termine), a saper dare al cliente la motivazione del perché rivolgersi proprio a lui invece che al collega.

Dunque, non solo hard skills (competenze tecniche) oggi sono centrali, ma anche soft skills (competenze trasversali, in particolare in ambito relazionale) e le competenze manageriali per la gestione di attività e collaboratori.

Insomma nudi non è proprio il caso di farsi trovare, per cui meglio scegliersi i nuovi panni da indossare e chissà mai che scopriremo che non sono poi così male e che anzi ci potrebbero calzare a pennello, molto meglio dei vecchi panni che in qualche modo non abbiamo scelto, ma trovato lì e indossato fino ad oggi.

Buon lavoro!

Mario Alberto Catarozzo

Formatore, Business Coach professionista e Consulente, è specializzato nell’affiancare professionisti, manager e imprenditori nei progetti di sviluppo e riorganizzazione.
È fondatore e CEO di MYPlace Communications, società dedicata al marketing e comunicazione nel business. Nella sua carriera professionale è stato dapprima professionista, poi manager e infine imprenditore. Per questa ragione conosce molto bene le dinamiche aziendali e del mondo del business. Si è formato presso le migliori scuole di coaching internazionali conseguendo le maggiori qualifiche del settore.
Collabora con Enti, Istituzioni e Associazioni professionali e di categoria e lavora con aziende italiane e internazionali di ogni dimensione, dalle pmi alle multinazionali.
È autore di numerosi volumi dedicati agli strumenti manageriali e di crescita personale e professionale. È direttore della collana Studi Professionali di Alpha Test Editore e autore de “Il Futuro delle professioni in Italia” edito da Teleconsul editore.
Professional Certified Coach (PCC), presso la International Coach Federation (ICF).
Per sapere di più sulle attività di formazione, coaching, consulenza e marketing visita i siti:

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Per info e contatti: coach@mariocatarozzo.it.