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Gestire lo stress con metodo: imparate a staccare

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Manco a dirlo, la soluzione l’avevano già trovata i nostri nonni. Il miglior rimedio allo stress da lavoro, ai ritmi incalzanti, alle levatacce mattutine era lì a portata di mano. E come sempre gli anglosassoni in queste cose arrivano prima di noi. È così che la società Metronaps (www.metronaps.com) rispolvera la più antica abitudine delle culture contadine (e non solo) e ci fa un bel business. Al centro del nostro interesse c’è la pennichella post prandiale. Detto in modo più semplice, il riposino dopo pranzo. 

I RITMI CIRCADIANI

I più grandi personaggi della storia ne conoscevano l’importanza e ne attingevano a piene mani; così, Salvador Dalì, Winston Churchill, Albert Einstein, ma pare anche, per arrivare a casa nostra, Andreotti, solo per citarne alcuni, non rinunciavano mai a quel quarto d’ora di riposo dopo pranzo. Già, perché gli esperti ci dicono che più di 15-20 minuti non dovrebbe durare il riposino; di più andrebbe ad incidere sui ritmi circadiani, procurando il classico effetto intontimento che viviamo quando la domenica ci addormentiamo due ore sul divano. Ritmi circadiani, dicevamo, ma cosa sono? Sono i ritmi biologici sonno-veglia che ciascun organismo ha. Durante la giornata, circa verso metà, quindi in corrispondenza proprio del pranzo o poco dopo, l’organismo vive un abbassamento della temperatura corporea a cui corrisponde un aumento della melatonina nel sangue; la melatonina è l’ormone del sonno ed è per questo che ci viene da sbadigliare e ci sentiamo assonnati, anche se non abbiamo pranzato. Se poi pranziamo, a ciò si aggiunge anche la digestione ed il gioco è fatto. Come affrontiamo di solito questo stato? Cerchiamo una sveglia, una scossa, con un bel caffè e con bevande zuccherate. Perfetto, in questo modo, invece di assecondare un ritmo naturale dell’organismo, lo violiamo costringendolo a fare ciò che diamo noi, invece di ciò che si sente di fare. 

Qual è la conseguenza di questa scelta per chi siede alla postazione di lavoro, dietro la scrivania? Nervosismo, irritabilità, intontimento, stanchezza, minor lucidità, senso di pesantezza, difficoltà di concentrazione, difficoltà di memorizzazione, minor attenzione (con maggior rischio di errori). 

INEFFICIENZA SUL LAVORO

La stanchezza sul posto di lavoro è una delle principali cause di inefficienza, di conflitti in ufficio, di errori. Secondo quanto riportato sul sito MetroNaps.com, gli studi effettuati dalle maggiori università del mondo dimostrano quanto sia importante il riposino pomeridiano di 10-20 minuti al massimo per recuperare le energie, rilassarsi e abbassare la soglia dello stress. È questa una strategia semplice e naturale per aumentare la produttività migliorando l’attenzione, la memoria, le relazioni tra colleghi e collaboratori in quanto meno aggressivi per gli effetti da provazione di riposo. Sempre secondo quanto riportato da MetroNaps.com, i ricercatori della Harvard School of Public Health, Dipartimento di Epidemiologia (Boston, MA) affermano che fare il pisolino pomeridiano di pochi minuti può ridurre fino al 37% il rischio di malattie cardiovascolari, mentre i ricercatori dell’Università di Düsseldorf hanno concluso che anche un breve periodo di sonno è sufficiente a migliorare la memoria e dalla ricerca condotta presso il Department of Veterans Affairs Hospital (Northport, NY) risulta che un breve sonno può migliorare le funzioni cognitive e la vigilanza; sempre i ricercatori di Harvard stimano che la privazione del sonno in America provoca qualcosa come 63,2 miliardi dollari di costi derivanti dalla mancanza di produttività dei dipendenti legata alla stanchezza.

MOMENTI DI RECUPERO IN UFFICIO

È così che nel 2003 i fondatori di questa società con sede a Manhattan capiscono che su questa esigenza antica come l’uomo si può fare business. Nascono così i c.d. “bozzoli”, vere e proprie sceslong altamente tecnologiche e completamente modulabili, dotate di una “capsula” finale per godere degli effetti del relax più totale, con modulazione della luce e quant’altro. Ma non si ferma qui. La società con sede in uno dei grattacieli più famosi di New York mette a disposizione presso la propria struttura queste poltrone tecnologiche che possono essere prenotate per massimo 20 minuti da chi ha la possibilità di raggiungere la modernissima sede; per gli altri è possibile prendere in “affitto” i bozzoli. Questo è quanto è stato fatto da società del calibro di Huffington Post, Google, Nike e da molte altre della Silicon Valley dove si lavora sodo e riposarsi è fondamentale anche durante la giornata. È così che hanno introdotto in azienda le Quiet Rooms. E possiamo scommetterci che tutto ciò non sia fatto tanto per benevolenza verso i dipendenti (magari anche, non lo sappiamo), quanto perché fa bene alle performance dei dipendenti. 

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UNA NUOVA CULTURA DEL BENESSERE PER LE PERFORMANCE

Come abbiamo trattato ampiamente nelle pubblicazioni in libreria Gestire il tempo nell’attività professionale e Gestire lo stress nell’attività professionale (edizioni Alpha Test), anche nelle aziende e negli Studi professionali la cultura dovrebbe portare dal lavoro di quantità (quante cose fare, col rischio di fare il “pompiere” che spegne incendi tutto il giorno) al lavoro per progetti, per risultati. Dunque, non sarà certo il quarto d’ora o la mezzora di relax a fare la differenza nelle performance, quanto la lucidità e l’efficienza durante l’attività lavorativa. E perché queste vi siano è necessario staccare massimo ogni due ore con una pausa e fare un break più consistente verso metà giornata, per poi ripartire con smalto (un po’ come il pit stop di una macchina di Formula Uno).

Insomma, dopo tante teorie manageriali, corsi sulla gestione dello stress, tecniche di rilassamento, yoga in palestra, meditazione zen…il rimedio è sempre stato lì a portata di mano; come ci hanno insegnato da bambini all’asilo, dopo pranzo mani sul banco e 15 minuti di riposino sono il miglior rimedio alla stanchezza. Se poi avete la possibilità di avere una stanza tutta per voi in ufficio, magari con una bella poltrona comoda o un divanetto, ah beh allora non vi manca nulla se non il coraggio di riprendere buone sane abitudini e staccare il telefono. Non preoccupatevi, ai clienti non lo dirà nessuno e, in ogni caso, non potrebbero che invidiarvi!

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Mario Alberto Catarozzo

Formatore, Business Coach professionista e Consulente, è specializzato nell’affiancare professionisti, manager e imprenditori nei progetti di sviluppo e riorganizzazione.
È fondatore e CEO di MYPlace Communications, società dedicata al marketing e comunicazione nel business. Nella sua carriera professionale è stato dapprima professionista, poi manager e infine imprenditore. Per questa ragione conosce molto bene le dinamiche aziendali e del mondo del business. Si è formato presso le migliori scuole di coaching internazionali conseguendo le maggiori qualifiche del settore.
Collabora con Enti, Istituzioni e Associazioni professionali e di categoria e lavora con aziende italiane e internazionali di ogni dimensione, dalle pmi alle multinazionali.
È autore di numerosi volumi dedicati agli strumenti manageriali e di crescita personale e professionale. È direttore della collana Studi Professionali di Alpha Test Editore e autore de “Il Futuro delle professioni in Italia” edito da Teleconsul editore.
Professional Certified Coach (PCC), presso la International Coach Federation (ICF).
Per sapere di più sulle attività di formazione, coaching, consulenza e marketing visita i siti:

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Per info e contatti: coach@mariocatarozzo.it.