Sfatiamo subito un mito che aleggia spesso negli studi professionali e nelle aziende: lo stress non aiuta a lavorare meglio e tantomeno di più. Lo stress logora. Partiamo da qui. Dobbiamo fare un distinguo: Distress ed Edustress. I due non sono la stessa cosa, per nulla. Il primo è, appunto, quello logorante, che fa star male e che non si concretizza in un output di qualità e spesso neppure di quantità. Il secondo è invece quella tensione utile a rispettare le scadenze e ad essere “sul pezzo”, come si suol dire. L’alternativa in questi casi sarebbe l’apatia, la mancanza di stimoli e di motivazione adeguata.
Trasformare lo stress
La nostra sfida quotidiana come professionisti, quindi, non è certo sconfiggere lo stress, anche perché sarebbe praticamente impossibile. La nostra vera sfida è trasformare lo stress da “cattivo” e inutile (o dannoso), in una tensione produttiva.
Come fare? Vediamo alcuni principi che possono darci una mano in questa operazione:
1. spacchetta i problemi in baby step, quindi in micro problemi più gestibili;
2. respira, respira a fondo e non farti prendere dall’ansia del voler finire subito;
3. fai i punti della situazione e gioisci degli stati di “avanzamento lavori” per motivarti e gratificarti;
4. modifica l’approccio alle situazioni problematiche: non più “problemi” che tuo malgrado devi gestire, ma sfide che ti permetteranno di migliorare e quindi ti faranno crescere;
5. prenditi delle pause per recuperare le energie e la lucidità mentale. Spesso è la mancanza di visione d’insieme o l’essere troppo addosso alle cose che ci ostacola invece di aiutarci.
Bene, ora che sai come partire per migliorare il tuo rapporto con lo stress e renderlo da nemico ad amico, ti invito a partecipare al Master Class Business.
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