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Generazioni a confronto: cosa cercano Baby Boomers, Millennials, Generazione X e Z dal lavoro?

Indice dei contenuti

L’evoluzione tecnologica, sociale ed economica degli ultimi trent’anni ha portato la società a vedere la convivenza, più che in passato, di diverse generazioni nello stesso momento, a causa dell’accorciamento dei tempi generazionali. Anche il mondo del lavoro non poteva rimanere estraneo a questo fenomeno e oggi assistiamo nella stessa azienda e nello stesso studio professionale alla presenza di tre o quattro generazioni. Se in uno studio, per esempio, coesistono età anagrafiche che vanno dai 20 ai 65 anni, sono almeno 4 le generazioni presenti e ciascuna con proprie peculiarità, linguaggio e prospettive. Farle andare d’accordo senza frustrare nessuno non è facile, così come farle coesistere in modo efficiente ed efficace.

Nel mondo del business emergono in modo particolare negli ultimi anni le differenze tra la Generazione X, la Generazione Y (o Millennials), e le Generazioni Z: esse rispecchiano i cambiamenti radicali nel mondo del lavoro e nel modo in cui le persone vedono la propria carriera e il work life balance.

Generazione X (nati tra il 1965 e il 1980)

I lavoratori della Generazione X hanno vissuto il passaggio da un mondo pre-digitale a uno digitale. Questo gruppo si caratterizza per una grande resilienza e adattabilità, avendo dovuto reinventarsi in seguito ai grandi cambiamenti tecnologici.

Sono generalmente orientati alla stabilità lavorativa e alla sicurezza economica, avendo vissuto i periodi di crisi economica degli anni ’80 e ’90. Tuttavia, questo non li ha impediti di essere pionieri nell’innovazione tecnologica e di essere spesso alla guida del cambiamento digitale nelle loro organizzazioni.

Generazione Y o Millennials (nati tra il 1981 e il 1996)

I Millennials sono cresciuti con la rivoluzione digitale e hanno quindi un approccio al lavoro fortemente influenzato dalla tecnologia. Essi hanno introdotto concetti come il “work-life balance” e l’importanza di trovare un senso nel proprio lavoro, portando a una ridefinizione dei valori lavorativi tradizionali.

Essi tendono a cambiare lavoro più frequentemente rispetto alle generazioni precedenti, alla ricerca di opportunità che offrano maggiori benefici non solo economici, ma anche in termini di crescita personale e professionale. Inoltre, i Millennials sono noti per essere più collaborativi, propensi alla formazione continua e inclini a utilizzare la tecnologia per ottimizzare la produttività.

Generazione Z (nati tra il 1997 e il 2012)

La Generazione Z è la prima generazione di veri “nativi digitali”. Cresciuti in un mondo costantemente connesso, questi lavoratori sono abituati a un accesso istantaneo a informazioni e comunicazioni. Hanno una forte consapevolezza globale, sono inclusivi e attenti a temi come la sostenibilità ambientale.

Per la Generazione Z, la tecnologia non è solo uno strumento di lavoro, ma un’estensione della propria identità personale. Si aspettano ambienti di lavoro flessibili, inclusivi e tecnologicamente avanzati. Valutano fortemente l’opportunità di lavorare in modo remoto e di avere una certa autonomia nel determinare le proprie ore di lavoro.

Pensavate che avessimo finito qui…ma mancano quelli che oggi occupano spesso le posizioni apicali di aziende e studi professionali: i Baby Boomers.

Baby Boomers (nati tra il 1946 e il 1964)

I Baby Boomers sono una generazione che ha sperimentato il boom economico del dopoguerra, un periodo di grande crescita economica e benessere. Questo ha influenzato il loro approccio al mondo del lavoro e le loro aspettative di carriera.

I Baby Boomers vivono il lavoro come priorità e tendono a dare ad esso grande importanza nella loro vita. Spesso, lavorano oltre l’orario di lavoro e sono disposti a fare sacrifici personali per il bene dell’azienda e dello studio.

Sono cresciuti in un’epoca di prosperità, per cui tendono alla stabilità e alla sicurezza nel lavoro; sono meno propensi a cambiare lavoro rispetto alle generazioni successive e tendono a rimanere nella stessa azienda e studio per molti anni, se non per l’intera carriera.

I Baby Boomers sono molto competitivi, perché sono cresciuti in un periodo di grande competizione economica e tendono a vedere il successo in termini di avanzamenti di carriera e riconoscimenti professionali. Pertanto, sono orientati al risultato e al raggiungimento di obiettivi tangibili, più che alla condivisione.

La differenza fondamentale tra i Baby Boomers e le generazioni successive riguarda principalmente l’approccio al lavoro e alle aspettative di carriera. Mentre i Baby Boomers tendono a vedere il lavoro come un impegno a lungo termine e una priorità, le generazioni più giovani, come i Millennials e la Generazione Z, sono più inclini a cercare un equilibrio tra lavoro e vita privata, la flessibilità lavorativa e l’autonomia, oltre a dare un grande valore alla soddisfazione personale e al senso del proprio lavoro.

Conclusioni

Comprendere le differenze tra queste generazioni è fondamentale per le aziende e gli studi professionali che vogliono attrarre e trattenere i talenti. Un’organizzazione che tiene conto delle esigenze di ciascuna generazionepuò creare un ambiente di lavoro più inclusivo e produttivo. Non si tratta di contrapporre le generazioni, ma di comprendere come le diversità di ognuna possano contribuire a creare un mix vincente. Le aziende e gli studi professionali di successo del futuro saranno quelle che sapranno valorizzare le singolarità di ciascuna generazione, creando un ambiente di lavoro in cui tutti si sentono apprezzati e in cui possono dare il massimo.

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Mario Alberto Catarozzo - Founder Partner & CEO MYPlace Communications

Mario Alberto Catarozzo

Formatore, Business Coach professionista e Consulente, è specializzato nell’affiancare professionisti, manager e imprenditori nei progetti di sviluppo e riorganizzazione.
È fondatore e CEO di MYPlace Communications, società dedicata al marketing e comunicazione nel business. Nella sua carriera professionale è stato dapprima professionista, poi manager e infine imprenditore. Per questa ragione conosce molto bene le dinamiche aziendali e del mondo del business. Si è formato presso le migliori scuole di coaching internazionali conseguendo le maggiori qualifiche del settore.
Collabora con Enti, Istituzioni e Associazioni professionali e di categoria e lavora con aziende italiane e internazionali di ogni dimensione, dalle pmi alle multinazionali.
È autore di numerosi volumi dedicati agli strumenti manageriali e di crescita personale e professionale. È direttore della collana Studi Professionali di Alpha Test Editore e autore de “Il Futuro delle professioni in Italia” edito da Teleconsul editore.
Professional Certified Coach (PCC), presso la International Coach Federation (ICF).
Per sapere di più sulle attività di formazione, coaching, consulenza e marketing visita i siti:

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Per info e contatti: coach@mariocatarozzo.it.