Si sente parlare spesso del fatto che lo stress tra le altre cose accelleri i processi di invecchiamento e in qualche modo logori il fisico e la mente. Sono note le fotografie che ritraggono il Presidente degli Stati Uniti Obama al momento della nomina presidenziale con la capigliatura corvina e tre anni dopo con i capelli ampiamente brizzolati. Tale cambiamento è stato dai media attribuito alle preoccupazioni e alla vita stressante che deve fare il Presidente americano.
Diversi studi condotti sull’invecchiamento cerebrale, molti ancora in corso, avrebbero dimostrato come lo stress cronico, quindi una situazione patologica caratterizzata da uno stato persistente nel tempo di tensione, porti ad un invecchiamento cerebrale precoce a causa dell’alto livello di cortisolo nell’organismo. Ovviamente sono molteplici i fattori dell’invecchiamento cerebrale, ma lo stress sembra essere uno di questi. Ciò che conta non è tanto quanto si è stressati, bensì la risposta soggettiva allo stress. Tale risposta dipende dalle caratteristiche genetiche del soggetto, dalla cultura del soggetto, educazione, ambiente in cui vive e dalle caratteristiche psicologiche dell’individuo. Il cortisolo (l’ormone dello stress) è la chiave di volta per capire la risposta dell’organismo allo stress. In un “cattivo invecchiamento” con compromissione delle funzioni cognitive si è osservato come vi sia la presenza di alti livelli di cortisolo e contemporaneamente una diminuzione di dimensioni dell’ippocampo, che è la struttura chiave per i processi di apprendimento e per la memoria, nonché per la capacità di concentrarsi.
Quando l’organismo è esposto ad una situazione stressante mette in atto strategie adattive che permettono di fronteggiare l’evento, in particolare reagisce aumentando la secrezione di alcuni ormoni e inibendo la secrezione di altri.
Questo perché deve predisporre l’organismo all’originaria reazione di allerta di fronte alla quale scegliere se attaccare o fuggire. Le ghiandole surrenali, sollecitate dall’allarme lanciato nel cervello da ipofisi e ipotalamo, rilasciano nell’organismo una serie di ormoni, tra cui il cortisolo (ormoni dello stress). Se il cliclo di adattamento dell’organismo alla nuova situazione stressante non si conclude in un certo arco di tempo, con conseguente cessazione di produzione degli ormoni dello stress da parte dell’organismo, lo stato di tensione dell’organismo stressato permane sul lungo periodo e l’organismo entra in sofferenza e soccombe ammalandosi.
Ecco perché la sapiente gestione delle situazioni stressanti e degli effetti che esse provocano quotidianamente su di noi è di estrema importanza. Qui gioca un ruolo importante la meditazione, l’attività fisica, la conoscenza di noi stessi e dei processi attivati dallo stress, lo svago, il riposo, una vita sociale, una sana alimentazione.
Con questo, buona giornata e alla prossima puntata dove parleremo degli effetti del caffè sullo stress.