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È impossibile solo se ti fermi a pensarci

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Ciò che diremo tra poco può sembrare in contrasto con quanto abbiamo fin qui imparato, cioè che per raggiungere risultati e obiettivi è necessario saper programmare e pianificare. In altre parole, è necessario avere metodo. Il contrasto è solo apparente. Infatti la chiarezza di idee, l’ardente motivazione, la pianificazione del percorso restano capisaldi per realizzare obiettivi. È quando questi obiettivi ci sembrano impossibili da raggiungere che entra in gioco un’altra abilità: quella di saper cogliere la direzione, saper ascoltare un grande desiderio e ad un certo punto non pensare più e agire.

Il pensiero è l’antagonista dell’azione. Vi è mai capitato di agire sulla base di un’intuizione? Qualcosa vi diceva che anche se era ambizioso il progetto ce la potevate fare. Non sapevate ancora bene come, ma sentivate che ne valeva la pena, che quella era la direzione in cui impegnarsi. E siete partiti. Un po’ all’arrembaggio, forse, incerti di fronte alla montagna da scalare, ma motivati, temerari. Poi con l’età si riflette di più, si pondera meglio e si agisce di meno. E le montagne da scalare restano là per chi ancora ci crede e si lancia alla loro conquista.

Strategia o intuito? Pensare o agire? Le due cose non sono affatto in contrasto, sono complementari. Occupano due momenti diversi. L’importante è non sovrapporli, perchè durante l’azione il pensiero è come la criptonite per Superman, toglie energie. Bisogna dunque partire, muovere i primi passi, sgranocchiare il percorso morso a morso. Quando l’impresa sembra impossibile è il momento di non fermarsi a riflettere. Ad ogni passo conquisterò terreno verso la possibilità. “Una cosa è impossibile finchè non arriva qualcuno che non lo sa e la fa”.

La riflessione o viene prima dell’azione, oppure le si dà spazio nei momenti di pausa, mai durante. È nella nostra mente la vera sfida, lo sappiamo e ce ne dimentichiamo. È così che gli ostacoli che immaginiamo diventano reali, per noi. Così le cose diventano complicate, più complicate. Il dialogo interno tesse la regia di percorsi tortuosi, attribuisce significati e valore a fatti, semplici fatti in definitiva. L’interpretazione soggettiva gioca un ruolo fondamentale. Così un obiettivo, un desiderio, viene caricato di mille significati, spesso neppure nostri, ma eredità di generazioni passate condensate nelle nostre menti in un’unica voce, la nostra.

Abbiamo due possibili strade da percorrere verso la realizzazione di un grande progetto che visto tutto insieme spaventa: pianificare prima accuratamente la strategia e il metodo, oppure partire come pirati all’arrembaggio e creare la strada laddove non c’era o non eravamo in grado di vederla. In altre parole: pensare e poi fare, oppure fare e poi pensare?

Ciascuno deve conoscere se stesso e scegliere la strategia più consona alla propria natura. L’unica strategia da evitare è quella che sovrappone le due fasi, come abbiamo visto. Il pensiero se non è strategico, nell’ottica del come fare per, si aggroviglia su se stesso e ad ogni giro si complica. E così si compongono come lo zucchero filato intorno al bastoncino, ad ogni giro sempre di più, idee di impossibilità: “non ce la farò mai”, “è un’illusione la mia”, “è un sogno che resterà tale”, “se solo potessi”, “potrei se solo avessi questo o quello”, “mi servirebbe e non ho” e così via.

Insomma, ogni montagna sarà più grande vista dal basso e da fermi. E più la guardo più sarà una montagna dentro di me. In fondo una montagna non è che una montagna, la somma di tanti passi lungo sentieri. Così tutte le montagne che incontriamo: tanti passi uno dietro l’altro verso la vetta. Ciò che conta è muovere il primo passo ed essere motivati a raggiungerla la vetta.

Sono solo passi, in fondo, uno dietro l’alto, non dimentichiamolo più d’ora in poi.

Buona scalata dunque verso i vostri obiettivi, con i piedi qui, un passo alla volta, e lo sguardo sulla vetta, passo dopo passo!

Mario Alberto Catarozzo

Formatore, Business Coach professionista e Consulente, è specializzato nell’affiancare professionisti, manager e imprenditori nei progetti di sviluppo e riorganizzazione.
È fondatore e CEO di MYPlace Communications, società dedicata al marketing e comunicazione nel business. Nella sua carriera professionale è stato dapprima professionista, poi manager e infine imprenditore. Per questa ragione conosce molto bene le dinamiche aziendali e del mondo del business. Si è formato presso le migliori scuole di coaching internazionali conseguendo le maggiori qualifiche del settore.
Collabora con Enti, Istituzioni e Associazioni professionali e di categoria e lavora con aziende italiane e internazionali di ogni dimensione, dalle pmi alle multinazionali.
È autore di numerosi volumi dedicati agli strumenti manageriali e di crescita personale e professionale. È direttore della collana Studi Professionali di Alpha Test Editore e autore de “Il Futuro delle professioni in Italia” edito da Teleconsul editore.
Professional Certified Coach (PCC), presso la International Coach Federation (ICF).
Per sapere di più sulle attività di formazione, coaching, consulenza e marketing visita i siti:

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Per info e contatti: coach@mariocatarozzo.it.