Dopo aver visto nel precedente articolo le tappe e la durata di un tipico percorso di coaching, approfondiamo ora le fasi e gli strumenti che caratterizzano questo processo di crescita personale e professionale.
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Il primo colloquio di coaching
Tutto ha inizio con un primo colloquio gratuito, in cui coach e cliente si conoscono e verificano se ci sono le basi per avviare un percorso insieme. Se c’è sintonia, si procede con la vera e propria intake session, nella quale si analizzano i bisogni, si chiariscono le aspettative e si definiscono gli obiettivi da raggiungere con relativi tempi indicativi.
Per l’analisi dei bisogni, il coach può avvalersi di questionari mirati, la ruota della vita o altri strumenti utili a comprendere a fondo la situazione di partenza del cliente. Obiettivi chiari, misurabili e realistici sono indispensabili per delineare il percorso di coaching.
Le sessioni di coaching
Nelle sessioni successive, cuore del percorso di coaching, si lavora step by step su un obiettivo per volta, individuato di comune accordo da coach e coachee sulla base delle indicazioni e priorità fissate dal coachee. Gli obiettivi complessi vengono suddivisi in sotto-obiettivi, per rendere il cammino meno arduo grazie a piccoli successi frequenti che rinforzano la motivazione e l’autostima del coachee, incentivandolo ad andare avanti con energia e convinzione.
In ogni sessione di coaching si parte dalla verifica di quanto messo in pratica dal coachee rispetto alla sessione precedente e al relativo piano d’azione con cui ci si era lasciati. Ogni volta si analizzano ostacoli e risorse necessarie, per stilare il piano d’azione con le azioni da compiere prima dell’incontro successivo.
La motivazione
Un elemento fondamentale per la riuscita del percorso di coaching è la incentivazione all’azione immediata che il coach deve infondere nel coachee, unita al mantenimento della motivazione per arrivare in fondo al percorso intrapreso. Proprio la messa in pratica di quanto emerge durante la sessione è uno degli elementi distintivi del coaching. È bene ricordare sempre, che coaching vuol dire azione, verifica pratica, per attivare quella che si chiama “esperienza emozionale correttiva”. È solo dal fare e dalle relative emozioni che ciò provoca, che si avvieranno processi di cambiamento duraturi.
Per i costi del percorso rimandiamo all’articolo precedente “Viaggio nel coaching: tappe, durata e costi – parte I” in cui abbiamo descritto le varie tipologie e situazioni pratiche che si possono verificare e a cui sono legati durata e corsi del percorso.
In sintesi, attraverso ascolto attivo, domande mirate e strumenti specifici il coach affianca il coachee verso la piena consapevolezza dei propri obiettivi e del proprio potenziale, motivandolo a tradurre tutto ciò in azioni concrete e risultati tangibili.
Ricordiamo, infine, che il coaching non ha nulla a che vedere con la psicologia, la psicoterapia, il counseling. Il coach lavora con chi ha obiettivi da raggiungere e problemi da risolvere, con chi vuole lavorare sul proprio mindset, sulle proprie abitudini, per sviluppare un modo di pensare e interpretare la realtà più potenziante.
Il coaching rende ciascuno di noi il miglior alleato nella propria vita.
Rimandiamo per approfondimenti al white paper sul coaching e alla nostra scuola di coaching.