Si parla tanto di coaching, sempre di più negli ultimi anni, ma ancora pochi sanno davvero cos’è, a cosa serve e soprattutto come si svolge. Viene, infatti, spesso confuso con altre discipline, come la psicologia, la formazione o loa consulenza. Il coaching, invece, ha una sua identità ben precisa: è un percorso di crescita accompagnati da un coach, dove si lavora sulla consapevolezza e chiarezza, al fine di far emergere le proprie potenzialità e trovare soluzioni per il raggiungimento di obiettivi o la risoluzione di problemi. Esistono diversi approcci al coaching, a seconda del tipo di coaching – life, business, executive, corporate, sport, career, team – e delle scuole di coaching.
Ma soprattutto, come si svolge il percorso di coaching? Quanto dura? Quanto costa?
Difficile dare una risposta univoca proprio per la varietà delle applicazioni del coaching a situazioni diverse. Se prendiamo in esame il life e il business, e cioè un percorso di coaching one to one tra coach e coachee avente ad oggetto il potenziamento di capacità e di situazioni della vita privata o della vita lavorativa, il percorso si articola in un numero di incontri concordati inizialmente tra i due in funzione degli obiettivi da raggiungere e della situazione di partenza. Mediamente un percorso di coaching si sviluppa nell’arco di qualche mese fino ad un massimo di un anno, con incontri periodici concordati di volta in volta a distanze non troppo ravvicinate. Questo perché un momento fondamentale nel percorso è l’attuazione, tra un incontro e l’altro, del piano di azione concordato nella sessione di coaching e per fare ciò è necessario tempo. La caratteristica peculiare del coaching è l’immediato passaggio all’azione del cliente, che imparerà da subito a camminare con le proprie gambe e a tradurre in azione quanto emerso nella sessione con il coach. Spesso il coach e il coachee si sentono telefonicamente o via mail prima dell’incontro successivo proprio per verificare se il piano di azione è stato messo in pratica. In ciascun incontro, infatti, il punto di partenza è proprio la verifica di quanto attuato dal coachee e dei cambiamenti registrati. Quindi la sessione prosegue con la definizione dei nuovi obiettivi (step) e la valutazione di ostacoli e risorse, per concludersi con un nuovo piano di azione da attuare in vista del successivo incontro. Tra un incontro e l’altro possono intercorrere quindici giorni come un mese o due. Più il percorso va avanti nel tempo e più gli incontri vengono diradati, perché svolgono la funzione di verifica e aggiustamento della strategia di azione (follow up). Ci fermiamo qui con la prima tappa di questo viaggio nel mondo del coaching. Non perdete la prossima puntata, dove approfondiremo il percorso di coaching, tra azione, definizione degli obiettivi e follow up.
Fine prima parte
Mario Alberto Catarozzo