La pandemia sapevamo che avrebbe lasciato una lunga scia di cambiamenti. I primi li stiamo già vedendo sull’organizzazione del lavoro e delle gerarchie negli studi professionali e nelle aziende. Ancora non ci rendiamo bene conto dell’impatto decisivo di questi mesi sulla stessa cultura organizzativa che ha accompagnato per 70 anni (dal dopoguerra) il lavoro nelle aziende e negli studi professionali, ma i primi segnali di questo cambiamento ci sono già e sappiamo che col passare del tempo non si tornerà indietro, anzi.
SONO CAMBIATE LE GERARCHIE
Innanzitutto la cultura dell’organizzazione piramidale è già mutata e nel prossimo futuro verrà consolidata in nuove forme di rapporti che un tempo erano gerarchici, intesi come rapporti alto-basso.
Certo che rimarrà la necessità di una gerarchia nelle organizzazioni, il punto sarà definire la funzione di questa gerarchia.
Il lavoro sta passando da un lavoro a tempo, costruito sul si allarma do tu des tra scambio di prestazione e denaro, ad un rapporto risultato-retribuzione. Non sarà più il tempo ad essere pagato, ma sarà il risultato. Di conseguenza, la gerarchia non servirà più a far rispettare tempi e procedure in quanto tali, bensì a garantire il raggiungimento dei risultati (performance). Da piramidale, quindi, la gerarchia diventerà circolare: si collabora tutti con responsabilità e compiti diversi, per un unico risultato.
SONO CAMBIATE LE REGOLE DEL LAVORO
Il lockdown ha imposto il remote working, erroneamente chiamato smart, anche se di smart in questi mesi ha avuto poco. Il luogo dove può avere esecuzione il lavoro (se non tutti, molti) è dovunque, purchè sia possibile garantire risultati adeguati allo scopo. Il lavoro diventa così “liquido”, senza più dimora fissa.
Dal lavoro in fabbrica, in ufficio, in studio, insomma in un luogo che lo definiva, ora il lavoro è tale a prescindere dalla location. La digitalizzazione non solo ha dematerializzato parti dei processi lavorativi (documenti, relazioni, attività), ma la stessa location che prima ospitava il luogo della prestazione è oggi dovunque, in cloud.
LA PIRAMIDE DIVENTA UN CERCHIO
Se fino ad oggi l’organigramma di una organizzazione poteva essere rappresentato da una piramide, con al vertice i super capi e man mano verso il basso i collaboratori, oggi quella stessa organizzazione farebbe fatica a rappresentarsi così, quantomeno se volesse far coincidere con la realtà dei fatti la nuova organizzazione gerarchica. Certo, avremo sempre l’amministratore delegato, il responsabile commerciale, piuttosto che il titolare di studio e il managing partner, il punto nuovo sarà capire come interagiranno gerarchicamente con gli altri.
Controllo? Delega? Verifiche? Imposizioni?
Sarà tutto molto più “liquido”, in quanto ora dovranno cercare prima la condivisione, la comunanza di visione, di stile e di senso di responsabilità. Questa sarà l’ossatura che reggerà il resto che, altrimenti, rischierà di rimanere sulla carta.
NUOVA MENTALITÀ
Ultima conseguenza di tutto ciò sarà una nuova mentalità che, a dire il vero, dovrebbe essere il primo vero passaggio del cambiamento. Dapprima si prende coscienza del cambiamento, poi si cerca di conoscerne i contorni, poi si ridefiniscono obiettivi e vision e infine si elaborano le adeguate strategie. La mentalità, l’approccio, nuove prospettive, sono il punto di partenza.
Con queste nuove forme organizzative sarà importante avere i collaboratori giusti, formarli adeguatamente, condividerne la vision e responsabilizzarli. Dal controllo alla responsabilizzazione, sarà questo il ponte tra il passato e il futuro del lavoro.
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