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La crisi culturale ed economica dell’avvocatura. Ecco come viene affrontata.

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Indice dei contenuti

Dal 2008 la crisi si è fatta sentire anche in Italia e anche nel settore dei liberi professionisti e avvocati. Per alcuni è arrivata uno o due anni dopo, ma prima o poi tutti l’hanno sentita.

Come si è manifestata la crisi per lo studio legale?

Con il termine crisi non  si intende solo la crisi economica, ma il profondo cambiamento a cui non si era abituati. Crisi, dal greco “crisis” significa “rottura”, cioè

improvviso cambiamento rispetto alla situazione precedente, che per le modalità e velocità con cui si manifesta non permette di rispondere adeguatamente preparandosi emotivamente e strategicamente.

La crisi di cui parliamo non è dunque solo la crisi economica che lo studio professionale può aver dovuto affrontare in seguito al calo del fatturato. Sono diversi gli studi con cui collaboro come coach e come consulente che, al contrario di quanto si possa pensare, affermano di aver addirittura aumentato il proprio fatturato negli ultimi anni. Certo, contro tendenza rispetto alla generalità, ma ci sono anche loro nel concetto di crisi che stiamo descrivendo.

La crisi dell’avvocatura è una crisi culturale, prima ancora che economica. La crisi non è tale solo se c’è un segno “meno” nel fatturato rispetto all’anno precedente. C’è crisi anche se il segno è “più”, ma a fronte di un super lavoro, oppure di uno stress arrivato alle stelle, o ancora a fronte di continue incertezze sul futuro.

La crisi è un fattore prima di tutto emotivo e poi economico.

Come affrontare la crisi dell’avvocatura

Se così è, allora sarete d’accordo con me che prima di tutto questa crisi va affrontata da un punto di vista di mentalità, di approccio, e solo dopo di scelte organizzative ed economiche. Mantenere un segno “più” davanti al fatturato di fine anno a fronte di week end passati in studio a lavorare, oppure di ansie e stress che creano problemi anche di salute, o di un clima di studio da trincea, non risolve certo il problema.

Cosa hanno fatto gli studi legali

Quale è stata la reazione dell’avvocato in questi anni di fronte alla crisi? La maggior parte, abituata a lavorare a testa bassa, guidato dalla scadenza e dagli adempimenti, ha accentuato questo atteggiamento, cercando di puntare ancor di più su quanto sapeva fare e quanto aveva negli anni precedenti avuto effetto, quindi lavoro lavoro lavoro. Se prima si stava in studio fino alle 19, ora si sta in studio fino alle 21; se prima si curava il cliente, ora si cerca di curarlo ancora di più per non perderlo; se prima si cercava di non fare errori, ora si cerca di farne ancora meno.

La seconda strategia utilizzata è stata quella del risparmio: elimino qualche collaboratore, disdico qualche abbonamento a riviste e banche dati, affitto la stanza in più ad un collega. Spesso però il risparmio non va di pari passo con scelte strategiche e lungimiranti e ciò che oggi mi fa risparmiare domani mi mette ulteriormente in difficoltà.

Cosa bisognerà fare in  futuro

Accanto a strategie di contenimento dei costi, razionalizzazione e ottimizzazione, sarà utile anche pensare a qualcosa di nuovo.

È inutile “l’accanimento terapeutico” professionale!

Tutta una serie di attività che in passato hanno fatto la fortuna di molti commercialisti, consulenti del lavoro e anche avvocati, in futuro non avranno più senso (economicamente parlando). E allora? Allora è un errore strategico puntare su di essi, ma anche semplicemente tenersi “aggrappati” ad essi per pigrizia o paura.

Bisogna cercare altre attività, settori, modalità.

Insomma, bisogna reinventarsi il mercato professionale fatto di contenuti e modalità diverse, grazie alle nuove tecnologie e alle nuove esigenze della società. Chi saprà guardare al di là della staccionata scoprirà campi inesplorati e potenziali mercati da coltivare.

Questo è ciò che cerco di fare da anni come formatore e come coach e consulente, con passione, serietà e dedizione accanto ai professionisti che vogliono fare il mercato invece che subirlo.

Mario Alberto Catarozzo

Formatore, Business Coach professionista e Consulente, è specializzato nell’affiancare professionisti, manager e imprenditori nei progetti di sviluppo e riorganizzazione.
È fondatore e CEO di MYPlace Communications, società dedicata al marketing e comunicazione nel business. Nella sua carriera professionale è stato dapprima professionista, poi manager e infine imprenditore. Per questa ragione conosce molto bene le dinamiche aziendali e del mondo del business. Si è formato presso le migliori scuole di coaching internazionali conseguendo le maggiori qualifiche del settore.
Collabora con Enti, Istituzioni e Associazioni professionali e di categoria e lavora con aziende italiane e internazionali di ogni dimensione, dalle pmi alle multinazionali.
È autore di numerosi volumi dedicati agli strumenti manageriali e di crescita personale e professionale. È direttore della collana Studi Professionali di Alpha Test Editore e autore de “Il Futuro delle professioni in Italia” edito da Teleconsul editore.
Professional Certified Coach (PCC), presso la International Coach Federation (ICF).
Per sapere di più sulle attività di formazione, coaching, consulenza e marketing visita i siti:

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Per info e contatti: coach@mariocatarozzo.it.