Un feedback ben dato è oro colato
Ogni capo desidera che i propri collaboratori migliorino giorno per giorno. Ciò in concreto vuol dire che non ripetano sempre gli stessi errori, che non facciano mille volte le stesse domande, che velocizzino le attività. Per poter ottenere questo risultato è importante che si seguano alcune regole fondamentali per dare feedback efficaci ai propri collaboratori e così metterli in condizione di crescere e migliorare ogni giorno.
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Il leader coach nello studio professionale e l’importanza del feedback
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Cos’è un feedback efficace?
Partiamo con il piede giusto e prima di tutto intendiamoci sul che cos’è un feedback. In senso stretto è il riscontro che diamo ad un comportamento di una persona. Più in generale, è la nostra opinione, un osservare, un notare e portare a conoscenza dell’altro. Non è un giudizio e tantomeno un giudizio sulla persona che, invece, va sempre salvaguardata. Quindi non sarà mai un “tu sei…”, bensì un “ho visto questo…ho notato questo…ho capito questo”.
La domanda che più spesso si fa è se il feedback può essere una critica e la risposta è sì, a condizione che sia una critica con 3 caratteristiche:
1. Costruttiva
2. Rivolta al futuro per far migliorare
3. Data nell’interesse di chi la riceve.
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In che modo il feedback efficace può aiutare i collaboratori a crescere
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Come si dà un feedback efficace
Esistono due tipologie di feedback: uno positivo, detto anche di rinforzo e uno di miglioramento. Si parte sempre dal primo, che serve a sottolineare dove sei migliorato, dove sei forte, cosa mi è piaciuto di ciò che hai fatto.
A questo segue il feedback di miglioramento, dove si cerca di sottolineare cosa non va ancora e cosa si può fare per migliorare, la direzione da prendere.
Il feedback deve sempre essere circostanziato, preciso, contestualizzato, altrimenti rimane troppo generico, vago e non serve praticamente a nulla.
La regola 20-80 nel feedback
Se volete che il vostro feedback sia davvero utile a chi lo riceve e volete evitare che si scada in polemiche e giustificazioni, allora dovete ricordarvi quando date il feedback che il passato è qualcosa che non si può cambiare, mentre il futuro è tutto ancora da costruire. Pertanto soffermatevi su ciò che il collaboratore ha fatto il meno possibile, quanto basta a ricostruire la situazione e capire le cause, dopodiché dedicate il resto del tempo a chiarire la vostra aspettativa.
Non più del 20% del tempo dedicato al passato e il rimanente 80% al futuro.
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