Anche chi non ha tatuaggi dovrebbe pensare di farsene uno, magari sull’avambraccio destro in modo che sia sempre visibile e possa essere costantemente letto: “Chi ha una meta trova una strada, chi non ce l’ha trova una scusa”. Sacrosante parole!
Se hai un obiettivo, se hai un risultato da raggiungere farai di tutto per creare le condizioni per realizzarlo. Al contrario, se non hai una meta chiara, se sei poco motivato…ecco che scatteranno le scuse e gli alibi.
Le condizioni per fare le cose nei tempi stabiliti e per realizzare i risultati che ci siamo prefissati si creano, quasi mai si trovano già pronte.
Provate a ricordare un episodio in cui avete tenuto tanto ad un risultato e alla fine ce l’avete fatta. Cosa avete fatto di diverso rispetto ad altre volte? Avete usato il tempo in modo diverso: invece di cercare scuse, avete agito per creare le condizioni necessarie per il successo e alla fine avete avuto ragione.
Di fronte ad una sfida – problema o altro che sia – abbiamo due scelte: cercare scuse per giustificare l’inerzia e quindi il mancato successo, oppure adoperarsi per creare le condizioni per raggiungere il risultato.
Quante volte avete sentito colleghi, collaboratori, clienti lamentarsi per la crisi, per la tecnologia, per la velocità del cambiamento, perché si è sottodimensionati, perché manca il tempo, perché non ci si trova nel posto giusto, perché è l’epoca sbagliata e chi più ne ha più ne metta.
Ma sarà vero tutto questo e soprattutto sarà utile, strategico, fare così? Ci sta aiutando ad ottenere cosa?
Le aziende e le organizzazioni sono piene di persone che hanno questo approccio, questa mentalità del lamento e del fallimento predeterminato. Già, perché se io utilizzo il mio tempo per giustificare a priori perché non ce la posso fare, il risultato sarà sicuramente che non ce la farò e in più mi convincerò che non dipende da me, ma dalle circostanze. Niente di più sbagliato!
Provate a leggere le biografie dei grandi personaggi della storia, politici, sportivi, imprenditori, musicisti, atleti, leader: tutti costoro non avevano quasi mai le condizioni utili per raggiungere il risultato che avevano in mente. Quasi tutti sono partiti senza soldi, senza appoggi, da posti sconosciuti del pianeta, dove tutte le condizioni sembravano avverse, ma non si sono persi d’animo, non hanno trovato scuse. Al contrario, hanno deciso di cambiare lo status quo, di imprimere una nuova direzione al proprio destino e spesso anche a quello dell’umanità.
Ghandi, Mandela, Churchill, Olivetti, Steve Jobs, Bill Gates, Chanel e potremmo continuare con centinaia di nomi che la storia ci restituisce, non avevano le condizioni giuste, eppure ce l’hanno fatta, perché hanno ragionato in un modo diverso.
Non importa chi sei, non importa da dove parti, ciò che importa è quanto ci tieni a ciò che vuoi.
Portate all’interno della vostra organizzazione di lavoro questa mentalità se volete davvero dare una svolta. Tutto ciò che è stato realizzato ha vissuto prima nella testa di qualcuno che lo ha immaginato e poi lo ha voluto, senza se e senza ma.