A maggio 2021 è uscito un articolo estremamente interessante su Forbes rispetto al futuro dell’amministrazione contabile e di come le trasformazioni digitali impatteranno su questo settore.
Tutti i professionisti, in ogni campo, si trovano costantemente di fronte al cambiamento e, da questo punto di vista, le nuove tecnologie informatiche rappresentano un’ulteriore spinta all’accelerazione delle mutazioni. Da tempo la professione contabile si è allontanata dalla mera contabilità, o dalle azioni strettamente collegate ai libri paga, e ha assunto sempre di più un ruolo strategico fondato sul pensare in modo lungimirante al business nel suo complesso.
STUDI E INDAGINI
Negli ultimi anni sono apparsi alcuni studi e alcune indagini rispetto alla percezione prevalente degli operatori del settore contabile; in essi emergeva un certo grado di preoccupazione sull’impatto delle nuove tecnologie e di come esse potessero limitare, o addirittura rimpiazzare, la loro professione. Tuttavia, gli eventi degli ultimi anni, che apparentemente potevano confermare questa tendenza, hanno invece dimostrato un’altra cosa: più che preoccuparsi di essere rimpiazzati i commercialisti dovrebbero concentrarsi sulle proprie capacità di adattamento e trasformazione. L’articolo di Forbes che abbiamo citato immagina i commercialisti del futuro con un ruolo sempre più rilevante, strategico e creativo.
COMMERCIALISTI E COACHING
A tal proposito una compagnia di commercialisti di Londra ha recentemente lanciato un nuovo percorso aziendale di coaching. Nelle motivazioni di questa scelta si asserisce che nessuno, oggi più che mai, è in grado di avere la soluzione a ogni sfida della vita. Per questo motivo la migliore soluzione possibile è avere una conoscenza e una visione sempre più ampie della situazione che stiamo vivendo e di quella che vivremo. Secondo questa compagnia londinese le piccole e medie aziende che hanno attivato un percorso di coaching hanno riscontrato un aumento medio del margine di prodotto pari al 46%.
Il programma di coaching che viene esposto si fonda su un lavoro direzionato a pensare in modo diverso, stabilire una nuova strategia e una nuova mappa che ci possa guidare consapevolmente verso la nostra direzione.
Ciò risulta veritiero perché un buon coaching è in grado di aiutare un commercialista, ma non solo ovviamente, a cambiare la propria struttura mentale, le proprie abitudini, i propri comportamenti e le proprie credenze al fine di stabilire, modificare e raggiungere i propri obiettivi.
CONCLUSIONI
In un contesto in cui molte procedure si stanno digitalizzando, e a volte anche automatizzando, il ruolo professionale di un commercialista sta diventando sempre meno legato agli aspetti tecnici della professione, e sempre più a quelli di consulenza e relazione. Da qui sorge l’esigenza di consolidare tutte quelle competenze tipiche del coaching (ascolto attivo, empatia, capacità di supportare il cliente in modo realmente comunicativo, ecc.) che, ritornando all’articolo di Forbes, costituiranno l’immagine dei commercialisti del futuro: sempre più rilevanti, strategici e creativi.
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