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Come preparare slide efficaci per un convegno giuridico

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Sarà capitato a tutti di partecipare ad un seminario o ad un convegno e trovarsi davanti proiettate slide piene di testo. A questo punto ci siamo trovati di fronte ad un bivio: decidere di ascoltare la relazione dello speaker e non leggere il testo, oppure optare per la lettura e sacrificare ciò che il relatore stava per dirci. I più diligenti hanno cercato di fare entrambe le cose…perdendo necessariamente spezzoni dell’uno e dell’altro.

Che funzioni hanno i materiali visivi, quali le slide, di supporto ad uno speech? Questa dovrebbe essere la prima domanda che un relatore, nella fase di progettazione dello speech, dovrebbe porsi. Due sono le possibili risposte al quesito: le slide sono di mero supporto al discorso che andremo a fare e servono a semplificare, chiarire e facilitare la comprensione dei punti salienti da parte del pubblico, oppure le slide sono il protagonista dell’evento e noi relatori siamo di supporto. In sostanza, in quest’ultimo caso saremo dei lettori di slide.

Una volta chiarito il ruolo che vogliamo avere nel public speaking, dovremo, coerentemente, agire per realizzarlo. Se siamo lettori di slide, allora è giusto che l’attenzione del pubblico sia rivolta alle slide, che occuperanno il centro della scena e noi, di lato, faremo da rinforzo a quanto il pubblico leggerà. Ma se il ruolo che ci siamo riservati è un po’ più accattivante e centrale, lo scenario sarà completamente ribaltato. Saranno le slide, in questo secondo caso, a fare da sfondo e noi saremo i protagonisti. Se così è, allora le slide non devono “distrarre” l’attenzione dallo speaker, che rimarrà costantemente al centro della scena e che con il suo verbale (ciò che dice: esempi, metafore, casi), paraverbale (come lo dice: sottolineature, pause, enfasi, silenzi), non verbale (linguaggio del corpo: gestualità, postura, espressioni del viso, sguardo, movimenti) coinvolgerà e guiderà l’audience in un vero e proprio viaggio all’interno di una tematica, anche giuridica.

Questo è infatti uno speech, un viaggio, un progetto, una storia. E noi, relatori, siamo il Virgilio della situazione che guida i partecipanti nel viaggio. Sembrerà strano, ma tutto ciò vale anche per seminari o convegni dai contenuti giuridici ed economici. Tutto sta nel taglio che daremo all’argomento dal punto di vista dello stile e del “senso”. Molti professionisti chiamati a relazionare su un aggiornamento o una disciplina affrontano con ansia il progetto e invece di considerarlo un’occasione per raccontare a modo loro dei contenuti, si “appiattiscono sull’argomento e si limitano a fare il “compito” focalizzandosi sul tema e non sul pubblico e sul proprio stile. Ciò vuol dire chiedersi come possiamo rendere semplice un argomento per chi ascolta, cosa si aspettano di sentire, cosa desiderano portarsi a casa a fine giornata, come possiamo rendere interessante una argomento magari “freddo” di suo, dandogli un nostro “vestito”, uno stile.

La conclusione è che le slide, anche dal contenuto giuridico, dovranno essere il più possibile semplici e pulite, contenere solo i concetti-chiave, e che tutto ciò che non è indispensabile che il pubblico “veda”, non dev’essere, ad abundantiam, inserito nelle slide, perché le “sporcherà” e basta. Utilizzare le slide come “coperta di Linus” a cui aggrapparsi in caso di vuoto mentale è comprensibile ma poco efficace per il pubblico.

Laddove l’argomento sia molto tecnico e richieda un testo di supporto (per esempio normativo), allora si potrebbe pensare di distribuire sin dall’inizio della relazione una breve dispensa col testo della norma e spiegare al pubblico l’uso che ne deve fare durante la relazione. In questo modo si andrà incontro all’ansia del pubblico che, altrimenti, si potrebbe chiedere se ciò che il relatore sta dicendo lo troverà scritto da qualche parte oppure no e, in questo caso, se deve preoccuparsi di prendere appunti per non perdere i contenuti della relazione.

Laddove è necessario avere noi stessi, come relatori, un testo-guida, allora dovremo prepararcelo ad hoc e non utilizzare le slide come testo guida. Slide, dispensa e testo per il relatore devono rimanere tre strumenti separati con funzioni diverse.

Mario Alberto Catarozzo

Formatore, Business Coach professionista e Consulente, è specializzato nell’affiancare professionisti, manager e imprenditori nei progetti di sviluppo e riorganizzazione.
È fondatore e CEO di MYPlace Communications, società dedicata al marketing e comunicazione nel business. Nella sua carriera professionale è stato dapprima professionista, poi manager e infine imprenditore. Per questa ragione conosce molto bene le dinamiche aziendali e del mondo del business. Si è formato presso le migliori scuole di coaching internazionali conseguendo le maggiori qualifiche del settore.
Collabora con Enti, Istituzioni e Associazioni professionali e di categoria e lavora con aziende italiane e internazionali di ogni dimensione, dalle pmi alle multinazionali.
È autore di numerosi volumi dedicati agli strumenti manageriali e di crescita personale e professionale. È direttore della collana Studi Professionali di Alpha Test Editore e autore de “Il Futuro delle professioni in Italia” edito da Teleconsul editore.
Professional Certified Coach (PCC), presso la International Coach Federation (ICF).
Per sapere di più sulle attività di formazione, coaching, consulenza e marketing visita i siti:

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Per info e contatti: coach@mariocatarozzo.it.