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Avrete sentito parlare spesso del modello “agile” nella gestione dei progetti. Ma cos’è il modello “Agile”? Per andare subito al punto, possiamo definirlo come un metodo, o meglio un insieme di tecniche e metodi.

Questa filosofia si focalizza sul costante miglioramento del prodotto o del servizio durante le fasi dello sviluppo.

Il metodo consente, quindi, di effettuare modifiche in corso d’opera. Vedremo nelle prossime puntate in modo estremamente sintetico i modelli nati da questa filosofia organizzativa dei progetti: metodo KANBAN, SCRUM, LEAN MANIFACTURING, GANNT.

METODO AGILE E “A CASCATA”

La caratteristica fondamentale è l’utilizzo di step brevi, chiamati anche cicli di lavorazione, in modo da rendere la verifica e il feedback continuo e costante e poter far usufruire dei miglioramenti i cicli successivi, senza spettare che il progetto sia concluso per capire se ci sono stati errori, inefficienze e se potevano essere colmate. Quest’ultima metodologia è quella “classica” nella gestione dei progetti e viene definita “a cascata”, dove si definiscono ruoli e attività, fasi e timing e poi fino al termine non c’è spazio alla verifica, per cui eventuali inefficienze vengono scoperte solo alla fine, quando è troppo tardi.

MANIFESTO AGILE

Anche se è dal lontano 1970 che il metodo agile è stato introdotto a livello aziendale, è solo nel 2001 che venne pubblicato il “Manifesto Agile”: una sorta di carta dei principi in cui sono stati per la prima volta raccolti i12 principi su cui si fonda il metodo agile e i 4 valori che ne sono alla base.

Ecco i 12 principi del Manifesto Agile:


PRINCIPIO 1
La nostra massima priorità è soddisfare il cliente attraverso il rilascio anticipato e continuo di software di valore.
PRINCIPIO 2I cambiamenti dei requisiti sono bene accetti, anche a stadi avanzati dello sviluppo. I processi Agile sfruttano il cambiamento come vantaggio competitivo per il cliente.
PRINCIPIO 3Consegnare un software funzionante a cadenze ravvicinate, da un paio di settimane a un paio di mesi, con una preferenza per l’intervallo più breve.
PRINCIPIO 4Le persone del business e gli sviluppatori devono lavorare insieme quotidianamente per tutta la durata del progetto.
PRINCIPIO 5Costruire progetti intorno a persone motivate, offrire loro l’ambiente ed il supporto di cui hanno bisogno e fidarsi della loro capacità di portare a compimento il lavoro.
PRINCIPIO 6Il metodo più efficiente ed efficace di veicolare le informazioni verso e all’interno di un team di sviluppo è la conversazione faccia a faccia.
PRINCIPIO 7Il software funzionante è la principale misura dell’avanzamento del lavoro.
PRINCIPIO 8I processi Agile promuovono lo sviluppo sostenibile. Gli sponsor, gli sviluppatori e gli utenti dovrebbero essere in grado di mantenere un ritmo costante a tempo indeterminato.
PRINCIPIO 9L’attenzione continua verso l’eccellenza tecnica e la buona progettazione aumenta l’agilità.
PRINCIPIO 10La semplicità – cioè l’arte di massimizzare la quantità di lavoro non fatto – è essenziale.
PRINCIPIO 11Le architetture, i requisiti e le progettazioni migliori vengono fuori dai team auto-organizzati.
PRINCIPIO 12
Ad intervalli regolari, il team riflette su come diventare più efficace e poi regola e modifica il suo comportamento di conseguenza.

IL METODO AGILE NEGLI STUDI PROFESSIONALI

A questo punto la domanda sorge d’obbligo: può essere utilizzata questa filosofia organizzativa dei progetti anche alle attività professionali e, quindi, all’erogazione di servizi? Che domanda, direte: certamente sì!

Il fatto che il progetto abbia come output un bene, piuttosto che un servizio, non cambia la logica che ne sta alla base: migliorare la qualità, evitare gli sprechi, velocizzare, soddisfare il cliente.

I principali benefici che anche in uno studio professionale possiamo vedere dall’applicazione del modello Agile sono riassumibili in:

• Riduzione degli sprechi

• Velocizzazione delle attività 

• Aumento della qualità

• Rilevamento più rapido di errori e mancanze 

• Riduzione degli errori

• Miglioramento del clima interno al gruppo

• Maggior soddisfazione di tutti i componenti

• Maggior collaborazione tra colleghi e stakeholder 

• Maggiore flessibilità e adattabilità al cambiamento
• Ottimizzazione dei processi
• Miglior controllo sui progetti

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Mario Alberto Catarozzo

Formatore, Business Coach professionista e Consulente, è specializzato nell’affiancare professionisti, manager e imprenditori nei progetti di sviluppo e riorganizzazione.
È fondatore e CEO di MYPlace Communications, società dedicata al marketing e comunicazione nel business. Nella sua carriera professionale è stato dapprima professionista, poi manager e infine imprenditore. Per questa ragione conosce molto bene le dinamiche aziendali e del mondo del business. Si è formato presso le migliori scuole di coaching internazionali conseguendo le maggiori qualifiche del settore.
Collabora con Enti, Istituzioni e Associazioni professionali e di categoria e lavora con aziende italiane e internazionali di ogni dimensione, dalle pmi alle multinazionali.
È autore di numerosi volumi dedicati agli strumenti manageriali e di crescita personale e professionale. È direttore della collana Studi Professionali di Alpha Test Editore e autore de “Il Futuro delle professioni in Italia” edito da Teleconsul editore.
Professional Certified Coach (PCC), presso la International Coach Federation (ICF).
Per sapere di più sulle attività di formazione, coaching, consulenza e marketing visita i siti:

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Per info e contatti: coach@mariocatarozzo.it.