Agosto è il mese del riposo. Buona parte di noi è in vacanza per recuperare le energie fisiche e morali. Questo vuol dire far andare in vacanza anche l’organo più affascinante e ancora misterioso che abbiamo: il nostro cervello. Nei miei corsi ripeto spesso che certi argomenti dovrebbero insegnarli ai ragazzi dalle scuole elementari: come pensiamo, come nutrirsi, come riconoscere e gestire le emozioni. Di certo il mondo sarebbe abitato da persone più consapevoli, più mature e più felici. Invece, si ostinano a riempirci come una scatola di nozioni: storia, geografia, matematica, geometria… Importanti, sia ben chiaro, ma mai come sapere chi siamo, come pensiamo, come nutrirsi per stare bene.
Potete immaginare quanti errori in meno avremmo commesso nella nostra vita? Immaginate come avremmo potuto fare con maggior chiarezza scelte e gestito con maggior fermezza situazioni?
E invece, siamo ancora oggi, magari ad una età non proprio più giovanile, ignari di come funzioniamo.
Del nostro cervello, la cabina di pilotaggio del nostro mondo, non sappiamo praticamente nulla.
Siamo, per esempio, inconsapevoli di come nutrirlo di pensieri positivi che andranno ad alimentare i nostri stati d’animo, convinti ancora che questi ultimi dipendano da fattori esterni, da ciò che ci accade e non da come interpretiamo ciò che ci accade.
Siamo inconsapevoli, per esempio, che la realtà esterna non esiste, è solo una proiezione di quella interna, quella che costruiamo ogni momento col pensiero, raccontandocela mentalmente (c.d. dialogo interno).
Non sappiamo, per esempio, che i nostri comportamenti sono frutto dei nostri pensieri e che in una mente negativa non possono generarsi realtà positive, bensì solo realtà angoscianti, ansiogene, negative appunto, che porteranno a reazioni di fuga e difesa, più che ad azioni finalizzate a costruire.
Siamo ignari, per esempio, che possiamo cambiare le nostra vita cambiando il modo di pensare, quindi di agire, quindi i risultati che otterremo.
Insomma, siamo a bordo di un aereo di cui non conosciamo minimamente i comandi e pretendiamo di pilotarlo (noi stessi) per andare da qualche parte ed essere felici.
La felicità è un progetto che parte dal saper definire cosa vogliamo, saper con consapevolezza produrre strategie finalizzate e saper essere presenti a se stessi in ogni momento (hic et nunc), in modo da saper andare nela direzione voluta e poterci dire…”ho avuto successo”, nel senso di participio passato del verbo “succedere”, cioè ho fatto accadere ciò che avevo in mente.
Bene, come vostro coach ho pensato di fare insieme a tutti voi che mi seguite su questo blog un viaggio dentro questa cabina di pilotaggio per vedere insieme i comandi principali a cosa servono, come attivarli a nostro vantaggio e quindi generare una mente più felice.
Ricordatevi che il cervello è l’organo, la mente è il prodotto di quest’organo, fatta di pensieri, immagini, visioni, suggestioni, oblio.
Il cervello ce lo troviamo, la mente la costruiamo giorno per giorno.
Allacciate le cinture, quindi, e partiamo per questo viaggio coast to coast nel nostro cervello, che terminerà il 31 agosto col rientro a casa molto più consapevoli, forti e felici.
Se volete proseguire questo viaggio nel mondo fantastico della vostra mente e delle vostre emozioni, partecipate al seminario residenziale di 3 giorni “Puntosudime” a Gressoney (vedi programma).
Si parte e…buon agosto!